Qui non è una questione di diritti civili, beninteso; questo è un discorso di uso del denaro pubblico. Lo fa capire chiaramente il capo dell’opposizione cittadina, l’ex vicesindaco di Genova, Pietro Piciocchi: «La giunta Salis ha appena dato l’elemosina di 63mila euro a nove municipi per le manutenzioni stradali ma contemporaneamente ha stanziato 156mila euro in tre anni per dotarsi di un consulente che si produca in studi e relazioni per sostenere le politiche della comunità Lgbtqia+».
Questo il commento al bando del Comune di Genova alla ricerca di qualcuno «che promuova la cultura del rispetto e della valorizzazione delle differenze di genere». Il senso della critica: per i cittadini non ci sono soldi, ma il denaro spunta quando si tratta di pagare chi aggrada alla sindaca e per chi è funzionale a promuoverne l’immagine di potenziale leader nazionale.
Silvia Salis cerca un profilo simile a quello che per il primo cittadino di Roma, Roberto Gualtieri, è Marilena Grassadonia, esponente di Avs responsabile dell’ufficio Lgbtqia+ capitolino, con la differenza fondamentale tuttavia che l’attivista per i diritti omo è una figura interna all’amministrazione e non un costo aggiuntivo. E sì che la persona giusta Salis ce l’avrebbe in casa, il capogruppo della sua lista, Filippo Bruzzone, peraltro vittima di un episodio di omofobia, essendo stato aggredito in strada per aver baciato il suo fidanzato. Ma evidentemente, bisogna estendere il cerchio di conoscenze e contratti, quando si hanno ampie ambizioni. Peraltro, i maligni insinuano che il bando abbia già un vincitore, neanche troppo occulto. Alla ricerca di un legale con almeno 36 mesi di comprovata esperienza lavorativa sui temi gender e di consulenza ad associazioni specializzate nella tutela delle varie comunità lgbtqia+, la gara sarebbe stata confezionata sartorialmente sulla figura di Ilaria Gibelli, avvocata che si dichiara votata alla causa omo nonché fondatrice di Liguria Rainbow, una sorta di federazione delle associazioni gender, infaticabile organizzatrice di gay pride.
AMBIZIONE NAZIONALE
Poiché molti retroscena politici la danno come potenziali sfidante di Elly Schlein per la guida della sinistra, Salis ha voluto blindarsi sotto il profilo dei diritti civili. Non si può dire però, leggendo il bando, che non si sia fatta un po’ prendere la mano. D’accordo il proposito di «garantire a tutti l’accesso ai servizi pubblici senza discriminazioni di genere», come si legge, mala «promozione dell’inclusione Lgbtqia+ come fondamento dello sviluppo del territorio e la creazione di un segmento turistico dedicato alla suddetta comunità» appare una scelta un tantino ideologica.
LISTA CIVICA
Per la verità, le consulenze della sindaca da tempo fanno storcere il naso in città. Quella più clamorosa è al suo ex allenatore di lancio del martello, Angelo Gazzo.
Preparatore atletico, lo sportivo ha anche coordinato in campagna elettorale la lista civica della futura sindaca e si dice sia stato lui il primo a suggerire il nome della sua vecchia allieva per Palazzo Tursi. In ogni caso, l’investimento è stato ben remunerato. La sindaca si è tenuta la delega dello Sport, ma di fatto ne ha affidato i compiti proprio all’ex allenatore, con una consulenza da 105mila euro l’anno. Per fare cosa? Sovrintendere agli impianti sportivi cittadini, essenzialmente.
Gazzo non è un caso isolato. Nella sobria Genova, fa discutere l’opulenza dello staff personale della sindaca, che oltre a un portavoce, giornalista professionista strappato all’agenzia di stampa Dire, ha un addetto stampa dedicato e una giovane che le cura i social. Parliamo di ruoli a carico del Comune per una cifra che supera i trecentomila euro, si lamentano all’interno della sua stessa maggioranza.
L’agenzia di comunicazione Jump invece, tra le migliori in Italia, è pagata direttamente da Salis, che anche grazie a essa da sindaca è diventata personaggio nazionale di primo piano, con fari sempre accesi sulle sue ambizioni e potenzialità e debitamente spenti su quello che (non) fa da guida cittadina. Per carità, è tutto lecito.
Quello che però stride è che il Comune piange miseria tutti i giorni, per esempio sul tema dei trasporti, dove ha ridotto le esenzioni che l’amministrazione precedente garantiva a studenti e anziani, ma non bada a spese per promuoversi. Con una sapiente gestione delle poltrone per tenere insieme la maggioranza, come la recente nomina del presidente della municipalizzata Aster, società incaricata di gestire il verde pubblico e i palazzi storici, a capo della quale è stato paracadutato un dirigente di Avs.




