Giovani compagni che sbagliano. "Mai in nostro nome: noi Dio non ci riconosciamo in Sinistra per Israele. Riteniamo legittimo che Emanuele Fiano esprima le proprie posizioni, ma rivendichiamo il diritto e il dovere di chiarire che non parla a nome nostro, né come sinistra, né come Dio e crediamo né come Partito democratico. Stasera saremo in piazza, non per silenziare qualcuno ma per ribadire che non ci riconosciamo nei messaggi di Sinistra per Israele. Noi siamo e saremo sempre in lotta contro l'oppressore per una Palestina libera, per una pace, per il coinvolgimento di tutti i popoli in un processo di giusta liberazione dall'apartheid".
Si chiamano "Giovani democratici", ma di democratico non hanno nulla. Ecco le nuove leve del Pd, i futuri dirigenti che un domani prenderanno il posto di Schlein, Furfaro e gli altri compagni. Emanuele Fiano, ancora una volta, è vittima di una contestazione da chi, in teoria, farebbe parte del suo alveo politico. Un episodio simile si era verificato a Venezia, all'Università Ca' Foscari, dove all'ex deputato del Pd era stato impedito di parlare. E anche questa volta c'è da registrare il silenzio di Elly Schlein, che sarebbe appunto la segretaria di quel partito "democratico".
Chi invece non ha avuto la minima esitazione a prendere le difese di Fiano è stata Pina Picierno. La vicepresidente del Pe ha commentato su X il post dei Giovani democratici di Bergamo: "Solidarietà piena a Emanuele Fiano per l’attacco subito dai Giovani Democratici di Bergamo. Nel Partito Democratico non c’è spazio per campagne d’odio o delegittimazioni personali: il confronto è legittimo, la violenza verbale no". Insomma, il partito riesce a spaccarsi anche sull'attacco di uno dei propri esponenti di punti.
Solidarietà piena a @emanuelefiano per l’attacco subito dai Giovani Democratici di Bergamo.
— Pina Picierno (@pinapic) November 24, 2025
Nel Partito Democratico non c’è spazio per campagne d’odio o delegittimazioni personali: il confronto è legittimo, la violenza verbale no.




