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Ddl consenso, Giulia Bongiorno: "Proporrò una cascata di aggravanti"

giovedì 27 novembre 2025
Ddl consenso, Giulia Bongiorno: "Proporrò una cascata di aggravanti"

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"Siamo tutti convinti che la legge attuale vada superata". Lo aveva anticipato Matteo Salvini e lo ribadisce Giulia Bongiorno. Il riferimento è allo stop in Senato alla modifica della norma del codice penale sul reato di violenza sessuale. Raggiunta dal Corriere della Sera la senatrice della Lega rassicura: nessuna vendetta, "non possiamo conservare una norma che punisce la prevaricazione fisica e psicologica ma crea problemi interpretativi per altre forme di violenza". Secondo l'avvocato "siamo tutti d'accordo che chi non ha consentito a un atto sessuale è la vittima e va tutelata. Vogliamo valorizzare il consenso della donna". Di conseguenza, "sottoporrò alla commissione l'ipotesi di diversificare le pene, creando una cascata di aggravanti", modificando la legge "anche perché l'attuale reato è ambiguo".

"La giurisprudenza - spiega Bongiorno - punta tutto sull'esistenza o meno di un consenso, ma alcuni giudici restano legati al codice che non dà lo stesso rilievo al consenso. Quindi c'è un enorme rischio di interpretazioni difformi tra chi segue la Cassazione e chi il codice". Eppure quanto accaduto in Aula, quando a un passo dall'approvazione definitiva il centrodestra ha frenato riguardo al disegno di legge sulla violenza sessuale rivoluzionato dal consenso, è stato oggetto di grande dibattito. "L'allarme è arrivato anche oltreoceano: anche testate internazionali mi chiedono come mai questo ritardo - ricostruisce Bongiorno -. Ma quale ritardo? Sarebbe più preciso dire che non c'è stata un'accelerazione solo perché non tutti erano d'accordo a correre. Ma il testo è arrivato martedì 25 e l'approvazione in commissione e in aula in una giornata è un'eccezione". La presidente della Commissione Giustizia del Senato, infatti, conta "di concludere tutto" inviando il testo in Aula "a fine gennaio".

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E sul "patto" con la leader del Pd Elly Schlein "è pienamente rispettare perché avevamo convenuto di portare avanti una riforma dell'attuale legge sulla violenza", ma "è falso, oltre che irreale, pensare che le due leader possano avere esaminato i commi della legge".