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Giorgia Meloni, l'affondo: "Cavo Dragoni? Misurare bene le parole"

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mercoledì 3 dicembre 2025
Giorgia Meloni, l'affondo: "Cavo Dragoni? Misurare bene le parole"

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"È una fase in cui bisogna misurare molto bene le parole" evitando "quello che può far surriscaldare gli animi. L'ammiraglio Cavo Dragone stava parlando di cybersicurezza": la premier Giorgia Meloni lo ha detto in un punto stampa alla fine della missione in Bahrein, facendo riferimento all’intervista al Financial Times del presidente del comitato militare dell’Alleanza atlantica. Dopodiché ha fornito una sua interpretazione di quanto accaduto: “Io l'ho letta così: la Nato è un'organizzazione difensiva, oltre a difenderci dobbiamo fare anche meglio prevenzione. Attenzione anche a come si leggono parole che bisogna anche essere molto attenti a pronunciare".

Al vertice del Consiglio di cooperazione dei Paesi del Golfo in Bahrein, invece, ha detto: "L'Italia è una nazione dal cuore antico, con uno sguardo rivolto al futuro, capace di affascinare il mondo con la propria identità e di cercare di svolgere un ruolo da protagonista sulla scena europea e internazionale. Una nazione che porta nel proprio dna caratteristiche come il dialogo, la capacità di confrontarsi con tutti e il rispetto per i suoi interlocutori. Questa è la nostra tradizione. È ciò che ci ha sempre contraddistinti". Poi ha sottolineato: "È il valore che ha permesso alla civiltà italiana di contaminarsi e arricchirsi senza mai smarrirsi. È una storia che si perde nella notte dei tempi. Il 'limes arabicus', il confine tra l'impero romano e la penisola Arabica, non era una separazione rigida ma uno spazio di transito, comunicazione e commercio attraversato da quella via delle spezie che univa l'antica Roma all'India dopo aver attraversato il Mediterraneo". "E l'Italia - ha continuato la premier - non potrebbe mai concepire se stessa senza il Mediterraneo, il cuore stesso degli scambi politici, culturali e commerciali del mondo da millenni e, ancora oggi, la via di comunicazione più breve tra i due grandi spazi marittimi del pianeta: l'Oceano Atlantico e l'Indo-Pacifico".

A quel punto la presidente del Consiglio ha fatto una proposta ai suoi interlocutori: "Vorrei lavorare con voi a un Gcc-Med Summit che sono pronta a ospitare in Italia, una nazione storicamente e geograficamente al centro di questi spazi, per creare questo nuovo e ambizioso formato di dialogo tra le nazioni del Golfo e del Mediterraneo. Un formato che non intende competere con altre iniziative o forum internazionali né porsi come alternativa ad essi, ma che sappia invece lavorare su complementarità, sinergie e punti di forza reciproci". 

L'obiettivo, ha sottolineato Meloni, è "gettare le basi di una nuova diplomazia energetica, per moltiplicare le opportunità di cooperazione tra Europa, Africa, Italia e Golfo, e offrire opportunità decisive per il successo della transizione. La neutralità tecnologica è il principio che deve guidare il nostro pensiero per costruire un mix di tutte le tecnologie disponibili e di quelle oggetto di ricerca e innovazione. A questo proposito, la mia idea è che l'approccio debba essere più pragmatico e meno ideologico".  E ancora: "Il nostro obiettivo deve essere la costruzione di una piattaforma operativa comune, concentrandoci sulle sfide in cui possiamo fare la differenza insieme. E la prima di queste sfide risiede nello sviluppo di interconnessioni economiche, sempre più decisive nello scenario economico globalizzato e altamente innovativo che stiamo vivendo. Penso all'India-Middle East Corridor, il progetto infrastrutturale ed economico per collegare le principali città portuali dell'India, del Medio Oriente e dell'Europa, consentendo l'interconnessione con gli Stati Uniti. Questa iniziativa permetterebbe alle nostre economie e alle nostre imprese di sprigionare un potenziale enorme". 

Secondo la premier, "l'Italia può essere e sarà per il Golfo la porta d'accesso all'Europa, dando un impulso ancora più forte alla cooperazione economica che oggi vale 35 miliardi di dollari all'anno, ma non esprime il vero potenziale della nostra relazione. C'è un grande margine di sviluppo, attingendo a una caratteristica tipica del nostro modo di concepire il partenariato con altre nazioni".

Parlando della guerra in Medio Oriente e della situazione a Gaza, invece, la presidente del Consiglio ha spiegato che il piano "presentato dal presidente americano Donald Trump" per la pace "offre una reale possibilità di costruire un quadro stabile e duraturo di pace e sicurezza. Sappiamo bene quanto fragile sia la tregua e quanto lavoro sia necessario per trasformare questa opportunità in una realtà di lungo periodo. Ma siamo tutti impegnati a sostenere e coltivare l'unità d'intenti dimostrata" proprio sul piano Trump "dalla comunità internazionale a Sharm el-Sheikh". Dopodiché ha ribadito: "Resto convinta che, per garantire al Medio Oriente la sicurezza e la stabilità che merita, dobbiamo lavorare per raggiungere la soluzione strutturale dei due Stati". 

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Spazio, poi, all'accordo sul programma nucleare: "L'Iran ha ripetutamente dichiarato di non voler ottenere l'arma nucleare e, se ciò è vero - e voglio credere che lo sia - raggiungere al più presto un accordo esigente e credibile è essenziale, con il pieno coinvolgimento dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica, per rassicurare la comunità internazionale sulla natura esclusivamente pacifica del programma nucleare iraniano - ha detto Meloni -. Come in passato, quando abbiamo ospitato due round negoziali tra Iran e Stati Uniti, l'Italia è pronta a offrire ogni contributo utile per riavviare un processo diplomatico e lavorare con tutti - Iran, Stati Uniti, le nazioni qui presenti - per raggiungere questo obiettivo condiviso". 

Parlando di terrorismo ed estremismo, la premier ha detto che "dobbiamo continuare a lavorare con tutti gli strumenti a nostra disposizione - finanziari, militari, giudiziari. Abbiamo ottenuto risultati notevoli insieme, ma siamo tutti consapevoli che possiamo e dobbiamo fare molto di più. Le relazioni tra l'Europa e le nazioni del Golfo stanno attraversando una fase molto positiva, fondata su un dialogo politico proficuo e solide relazioni commerciali. Questo ci consente di parlarci anche delle crescenti tensioni in Europa legate a episodi di radicalismo islamico. In diversi contesti europei assistiamo sempre più al fenomeno del separatismo islamico, ovvero alla mancata accettazione, da parte di alcune comunità islamiche, delle leggi e delle consuetudini delle nazioni europee. Ciò genera tensioni che rischiano di minare la coesione sociale e alimentare l'ostilità verso le minoranze musulmane in tutta Europa". 

Per questo motivo - ha sottolineato la presidente del Consiglio - "lavorare insieme è essenziale per costruire percorsi condivisi volti a scongiurare il proselitismo fondamentalista in Europa, favorire forme fruttuose di dialogo e confronto tra identità diverse e sostenere concretamente percorsi di integrazione. Ma un presupposto di partenza deve essere uguale per tutti: quando si sceglie di vivere in una nazione straniera, occorre accettarne la legge, la cultura e la tradizione affinché la convivenza sia possibile. E lo ribadisco qui, in una nazione che è stata pioniera del dialogo interreligioso e del rispetto per l'altro grazie a re Hamad". 

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