L’Unione europea compie passi decisivi sull’implementazione del Patto per la migrazione e l’asilo e sulle nuove regole per stringere le maglie dell’accoglienza e dei rimpatri di persone migranti. Il Consiglio europeo, nell’ambito della riforma del concetto di Paese terzo sicuro, ha dato il via libera l’8 dicembre e si arriva così alla prima lista UE di Paesi d’origine sicuri e alle nuove procedure di rimpatrio, inclusa la controversa possibilità di istituire hubs al di fuori dell’Unione europea o come quelli creati in Albania dal governo Meloni.
Un provvedimento che inorgoglisce Fratelli d’Italia, partito di governo in Italia che celebra il tutto con un post sui social in cui irride le assurde pretese dell’opposizione, in primis l’europarlamentare di Alleanza, Verdi e Sinistra, Ilaria Salis che chiedeva in Aula: “È questa la nuova maggioranza su cui si regge la commissione von der Leyen? Fateci sapere, grazie”. E FdI, nel copy del post, conferma con sarcasmo: “La lista dei Paesi sicuri darà un altro duro colpo all’immigrazione clandestina. Passa la linea Meloni e, se questa è la reazione della sinistra, vuol dire che siamo sulla strada giusta”. Pensiero confermato anche dall’europarlamentare Stefano Cavedagna: “La reazione di Ilaria Salis è la conferma che siamo sulla strada giusta”.
Tra gli utenti c’è soddisfazione e c’è chi commenta così: “Matteo Salvini ha affrontato il processo... ed ha vinto. Ilaria Salis è scappata dal processo. Ecco la differenza tra governo ed opposizione”. Il nuovo Regolamento introduce un primo elenco comune dei “Paesi di origine sicuri”, insieme alla possibilità di designare “Paesi terzi sicuri” dove le persone migranti potrebbero essere deportate e dove le loro domande di asilo potrebbero essere esaminate. Tra le novità principali, ecco le procedure di esame accelerate, la possibilità di respingere le domande ritenute “inammissibili” e la creazione di centri di rimpatrio fuori dall’Ue, i cosiddetti “return hub”, di fatto in continuità con il “modello Italia-Albania” prima della bocciatura imposta dalla sentenza della CGUE.




