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Hannoun arrestato, FdI picchia durissimo contro la sinistra: ecco tutti i nomi

sabato 27 dicembre 2025
Hannoun arrestato, FdI picchia durissimo contro la sinistra: ecco tutti i nomi

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È "concreto e attualissimo" il pericolo di fuga ravvisato nei confronti di Hannoun Mohammad, presidente dell'Associazione palestinesi in Italia, tra gli arrestati oggi a Genova nell'ambito dell'indagine sui finanziamenti al terrorismo di Hamas.

Secondo la gip Silvia Carpanini, il pericolo di fuga emerge dal fatto che Hannoun aveva "da tempo manifestato il progetto di trasferirsi in Turchia e di aprire lì un ufficio dove spostare l'attività dell'associazione". Negli ultimi giorni le intercettazioni hanno evidenziato come tale programma fosse in fase di attuazione sempre più stringente tanto che era emersa la data di oggi come quella della partenza, d'accordo con la famiglia che lo avrebbe poi raggiunto il prima possibile. Quanto infine al pericolo di reiterazione, per la gip "è senz'altro concreto e attuale sia avendo riguardo alla natura del reato commesso di matrice fortemente ideologica, sia considerando il comportamento degli indagati che, nonostante l'inclusione nelle liste del terrorismo" hanno "continuato nella loro attività, aggirando i divieti con triangolazioni finanziarie, usando sempre maggiori cautele, ripulendo i pc dal materiale compromettente e adottando espedienti quali l'apertura di nuove associazioni da intestare a nomi non legati al Movimento per cercare di eludere i blocchi". 

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Una vicenda clamorosa, che apre gli occhi sul funzionamento occulto della propaganda di Hamas in Italia e che dovrebbe far ricredere anche chi, spesso in buona fede, ha appoggiato, difeso e coccolato il mondo pro-Pal, compreso quello più ideologico e spesso violento. Ed è significativo che proprio a sinistra la politica oggi abbia evitato di commentare le notizie provenienti da Genova. Non una parola, dopo diverse ore dall'ufficialità degli arresti, da parte di Laura Boldrini, Angelo Bonelli, Nicola Fratoianni, Maurizio Landini e tutti coloro che a vario titolo e  livello hanno incrociato le loro strade e le loro battaglie con Api.

"Mentre Pd e Cinquestelle coccolarono Hannoun invitandolo a convegni, Fratelli d'Italia denunciava i suoi legami con il terrorismo islamico. L'arresto di oggi conferma che avevamo ragione. La sinistra ora chieda scusa agli italiani", sottolinea non a caso Raffaele Speranzon, vicecapogruppo vicario di FdI al Senato.

L'operazione della Guardia di finanza e della Digos di Genova, aggiunge Marco Scurria, vicecapogruppo di FdI al Senato, "ha colpito al cuore una rete terroristica che, sotto la copertura dell'aiuto umanitario, finanziava Hamas. 7 milioni di euro, transitati da tre finte associazioni di beneficenza in Italia, destinati a un'organizzazione responsabile del massacro del 7 ottobre. Nove arresti, tra cui Mohammad Hannoun, punto di riferimento della rete filo-Hamas nel nostro Paese. Hannoun è da anni attivo anche nella cosiddetta Flotilla per Gaza, un'operazione puramente mediatica mascherata da missione umanitaria, che aveva il solo obiettivo di sostenere Hamas e delegittimare Israele come alcune inchieste stampa avevano già evidenziato".

"Non a caso, dietro questa operazione ci sono figure internazionali ben note all'estremismo islamista, come Zaher Birawi, e connessioni inquietanti anche con Francesca Albanese, relatrice Onu, volto e paladina della sinistra più ambigua e ideologizzata. Ciò che però indigna ancora di più è il silenzio o peggio, la complicità di una parte della sinistra italiana. Esponenti del Pd, dei Cinque stelle e di Avs hanno partecipato a incontri e convegni con Hannoun. Fratoianni, Furfaro, Boldrini, Ascari, Di Battista. Basta con la finta solidarietà, basta con la retorica pro-palestinese. E' ora - conclude - che la sinistra italiana dia spiegazioni chiare. Basta ambiguità. Basta cortocircuiti ideologici che legittimano l'odio e l'estremismo. Chi ha giustificato, sostenuto o anche solo tollerato queste realta' si prenda la responsabilita' politica e morale di quanto è accaduto. L'Italia non puo' essere un rifugio sicuro per chi finanzia la jihad. Un grazie alle nostre Forze dell'Ordine e agli inquirenti che ancora una volta hanno agito con fermezza e coraggio. Nessuna tolleranza verso chi, dietro la maschera della solidarietà, finanzia la violenza e il terrore".

L'unico fuori dal centrodestra a esprimersi è Carlo Calenda, leader di Azione, secondo cui "l'arresto di Hannoun dimostra che c'è una pesante infiltrazione dell'estremismo islamico nei movimenti proPal. Sostenere la nascita dello Stato Palestinese e sostenere Hamas sono due cose molto diverse. Hamas è un movimento terrorista e chi lo sostiene va arrestato e processato".