Il governo Meloni, al termine del 2025, si conferma come uno dei più duraturi della Repubblica italiana, terzo per longevità dietro solo ai Berlusconi II e IV. E la fiducia nell’esecutivo rimane solida. Sul piano internazionale, l’Italia di Meloni appare rafforzata: molti osservatori attribuiscono alla presidente del Consiglio un ruolo decisivo nella decisione del Consiglio Europeo di emettere bond UE per sostenere l’Ucraina, superando le resistenze di Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca.Più complessa la situazione interna.
La Manovra ha deluso aspettative, ma è riconosciuta per aver mantenuto i conti in ordine, consentendo l’uscita anticipata dalla procedura d’infrazione UE per debito eccessivo. L’opposizione appare più frammentata della maggioranza: il PD di Elly Schlein insiste su un’unità di “campo largo” ostinatamente difesa, mentre il M5S di Giuseppe Conte rivendica “mani libere”, evidenziando divisioni valoriali soprattutto sulla politica estera e l’Ucraina.Secondo l’ultimo sondaggio di Nando Pagnoncelli, il gradimento del governo è al 42%, quello di Meloni al 43%.
Nelle intenzioni di voto, stabilità prevalente: FdI al 28,4% (+1% sull’anno, +2,4% sul 2022), PD al 21,3% (-1,2% sull’anno, +2,2% sul 2022), M5S in lieve calo. Alta fedeltà degli elettorati ai principali partiti e forte astensionismo persistente.Gli elettorati di PD e M5S appaiono socialmente complementari (ceti medi/alti al Nord per i dem, ceti popolari e Sud per i pentastellati), ma difficilmente amalgamabili per via dell’orientamento antisistema ancora prevalente tra i voti M5S. Nel centrodestra, invece, FdI continua a consolidarsi trasversalmente, erodendo consensi alla Lega al Nord.In conclusione, il governo Meloni chiude l’anno con consensi elevati e in lieve crescita, beneficiando di un riconoscimento internazionale, mentre l’opposizione fatica a costruire un’alternativa credibile.




