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Il Pd teme il flop e si compra la piazza

Il 5 novembre manifestazione a Roma: si prevede scarsa affluenza e i democratici offrono il viaggio scontato in Frecciarossa

Giulio Bucchi
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In principio furono i venditori di pentole in acciaio inossidabile, offrivano escursioni a Lourdes e a Pietralcina mentre spingevano anziane signore all'acquisto di prodotti con garanzia 18 mesi. Oggi c'è la crisi e tocca ai segretari di partito, convinti che “Un grande paese merita un futuro migliore”, barattare gite fuori porta per ottenere l'effetto piazza piena con battimani assicurato. E se nel primo caso, alla fine della scampagnata in pullman, si tornava a casa con una batteria di padelle e casseruole cromate, nel secondo si richiede la presenza a Roma, possibilmente con in mano una bandiera due metri per due, a rimpinguare le truppe «della festa di popolo». Così, tra bonus e sconti, il Pd   sta preparando il successo “democratico” del mega-comizio, previsto il cinque di novembre, del leader Pier Luigi Bersani.   Prezzo stracciato - Per capire i dettagli dell'offerta speciale è sufficiente aprire i siti delle federazione provinciali del Pd di tutta Italia. Il blog Daw prende ad esempio il caso di Lecco (ma il meccanismo vale anche per  altre federazioni locali). Funziona così: l'escursione nella Capitale a bordo di un convoglio Frecciarossa viene proposta, grazie a un «accordo con Trenitalia», a 30 euro. Che sarebbe già una tariffa stracciata, visto che il  prezzo ufficiale di un  biglietto  in seconda classe sulla  tratta Lecco Roma è pari a 95,45 euro, cioè 190,90 euro andata e ritorno. Non è finita.  La gioiosa macchina da guerra della federazione di Lecco non bada a spese pur di «coinvolgendo militanti e simpatizzanti per rafforzare il partito alla base e restituire orgoglio di appartenenza». Offre di più. Molto di più. Con un “bonus” partecipazione ci mette  il cinquanta per cento (pari a 15 euro) di tasca propria. Finisce che con soli 15 euro ti regala un viaggio che i comuni viaggiatori pagherebbero più di  dodici volte tanto. Quanto alle altre condizioni del viaggio, abbastanza comodo l'orario della partenza, prevista tra le 7.30 e le 8 del mattino di sabato. Si fa un po' tardi la sera, con il ritorno da Roma, alle 20, ma è importante, citiamo dal sito, «consentire la partecipazione a tutto il discorso del Segretario nazionale». Ma se 15 euro dovessero risultare comunque troppi oppure a qualcuno il viaggio su  rotaie fosse antipatico non ci sarebbe comunque da preoccuparsi. L'opzione pullman - Per  «rimettere  il paese sulla via della riscossa democratica, economica e sociale», i compagni  hanno pensato  pure a  un piano B. Su richiesta e in base  «a un'indicazione dei circoli sul numero degli interessati così da poter organizzare le partenze e affitare i mezzi»,  si potrà andare a dire «basta Berlusconi»   in pullman. Per questa seconda opzione  il costo a persona è di appena  dieci euro, più o meno come una pizza con bibita il sabato sera e meno di un cinema, con partenza attorno alla mezzanotte di venerdì e rientro nella tarda serata di sabato. E poi danno del piazzista a Berlusconi. di Chiara Buoncristiani

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