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Colpo di mano sul milleproroghe

Il governo tentato: introdurre norme bocciate della manovra nel decreto di fine anno. Il Pdl: "No, modifiche da negoziare"

Giulio Bucchi
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La settimana che con ogni probabilità porterà alla fiducia del Senato alla manovra inizia con la freddezza del Pdl. Già venerdì scorso il principale partito del parlamento aveva fatto intendere, con defezioni e voti contrari, che le misure di Monti non avrebbero avuto vita facile. Ieri il capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto ha ribadito che le "modifiche al decreto salva Italia sono da negoziare", chiedendo che "le norme bloccate non entrino nel milleproroghe". Il Pdl, insomma, vuole evitare eventuali tentazioni di 'colpi di mano' da parte del governo: "Non rientrerà dalla finestra - continua Cicchitto - quello che è stato bloccato sulla porta". In attesa di eventuali sorprese dal decreto che viene votato ogni anno entro il 31 dicembre, il testo della manovra approdain Commissione Bilancio di Palazzo Madama, con gli emendamenti da presentare entro domani, martedì 20 dicembre, a mezzogiorno. Salvo rallentamenti imprevisti, il decreto arriverà in Aula mercoledì per la discussione e il voto finale, in programma tra giovedì e venerdì. L'obiettivo del governo è preparare il terreno alle riforme del 2012: da liberalizzazioni e mercato del lavoro si conta di guadagnare 10 miliardi in modo da scongiurare l'aumento dell'Iva in programma per il prossimo ottobre.

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