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Dritto e Rovescio, Vittorio Sgarbi: "Cosa so sui figli di Danilo Toninelli". Artiglieria pesantissima, la soffiata: per il M5s l'umiliazione peggiore

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La demolizione, brutale e inesorabile, di Danilo Toninelli va in onda a Dritto e Rovescio, il programma di Paolo Del Debbio in onda su Rete 4, nella puntata di giovedì 11 marzo. Semplice, direte voi, demolire Toninelli. E in effetti lo è. Ma la perizia e il guizzo con cui Vittorio Sgarbi riesce sistematicamente a farlo rende la demolizione sempre godibile e sorprendente. Dunque, largo ai fatti.

 

Un inviato di Dritto e Rovescio intercetta l'ex ministro grillino, il quale parla a tutto tondo: ha cambiato idea su Mario Draghi? "Lei lo ha visto? Io non lo ho mica visto, lo ho visto poco. Non si può valutare oggi. Non c'è ancora un atto concreto: i ristori non sono arrivati, il piano nazionale di ripresa e resilienza non c'è ancora. Starà lavorando...", risponde Toninelli. Dunque chiedono al pentastellato: "A Roma si candida anche Vittorio Sgarbi, che ne pensa?". E Toninelli si presta a una pagliacciata: "Aspetti che mi stanno chiamando...", finge di andarsene. Dopo la ridicola gag riprende: "È un modo per non rispondere perché penso che la cosa peggiore che possa cadere sulla testa di milioni di romani ma penso di tutti gli italiani è un personaggio del genere a capo di una città straordinaria risanata da questa sindaca, Virginia Raggi, e dalla giunta M5s romana. Penso sia sbagliato anche solo parlare di Vittorio Sgarbi", conclude.

 

Si torna poi in studio. Dove c'è proprio Sgarbi, intervistato da Del Debbio: ha sentito cosa ha detto Toninelli? E il critico d'arte parte, a valanga: "Penso che lui non può sapere, ma io lo so, che i suoi figli ammirano più me che lui. Di solito ai figli piaccio: io ho un temperamento libero, a differenza loro", spara ad alzo zero Sgarbi. E ancora: "Parlano solo del M5s, non di se stessi. Del movimento di un comico, se c'è uno che ha le caratteristiche del comico è Toninelli. Dice che Draghi non lo ha visto? È una cosa molto positiva: un premier deve fare e stare nell'ombra. Poi ha citato la parola più terribile di questi due anni: resilienza. Uno che non ha cervello parla di resilienza: non sa che cosa sia ma gli pare una bella parola", conclude Vittorio Sgarbi. Toninelli massacrato. Ancora.

 

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