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Da avvocato a general counsel per muovere business aziende

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Milano, 18 ott. (Labitalia) - Rivoluzione digitale, nuovi equilibri geopolitici e un panorama legale sempre più complesso hanno trasformato la figura dell'avvocato, che oggi è diventato sempre più strategico nello sviluppo del business e nella valorizzazione delle risorse all'interno delle aziende e che si trasforma in un vero e proprio general counsel. Lo rivela una ricerca condotta da Forbes Insight e dallo studio legale internazionale K&L Gates. Avere perspicacia geopolitica e internazionale (52%), alimentare nuove alleanze strategiche (60%), padroneggiare i rischi legali connessi con la rivoluzione digitale come cyber-security (49%) e protezione della proprietà intellettuale (45%) sono le nuove sfide che stanno interessando in Italia e a livello mondiale la figura dell'avvocato che, anche a causa di un panorama legale sempre più complesso e di un incremento del volume delle normative (94%), sta diventando sempre più per le aziende il partner più adatto per accompagnarle nell'aggressione dei mercati emergenti e nel creare sinergie tra le diverse divisioni aziendali. Non più il classico avvocato alle prese con pratiche e incartamenti ma un general counsel in grado anche di avere una visione strategica del business e del talent management. Forbes Insight, in collaborazione con lo studio legale internazionale K&L Gates, ha condotto uno studio su 200 general counsel per capire come stia cambiando e quali sono le opportunità future per la professione e le aziende. Gli esperti coinvolti rappresentano aziende multinazionali dell'industria manifatturiera (aerospaziale e difesa, automotive, ingegneria, metallurgia, conglomerati) per un fatturato complessivo di oltre 1 miliardo di dollari. “Il general counsel - afferma Giampaolo Salsi, managing partner di K&L Gates Milano - è una delle evidenze più significative della trasformazione del panorama legale in Italia e non solo. La survey dà conto non solo di quali sono le sfide per i professionisti legali ma anche di come essi stessi sono figure strategiche e trasversali, dall'analisi dei risvolti di pertinenza giuridica delle attività di una società al saper creare, gestire e lavorare in un team di professionisti specializzati nelle varie aree del diritto”. Il 94% degli intervistati ritiene che si stia assistendo a un incremento del volume di norme e leggi ma al tempo stesso che si stia acquisendo anche valore e significato. Il 65% avverte poi un'attitudine ad essere più orientati verso il business mentre il 54% punta l'attenzione sull'imprevedibilità del cambiamento. Per Thomas Laubert, Group General Counsel e Head of Legal presso Daimler AG, “a causa dell'incremento di regolamentazioni sempre più ampie, le aziende si trovano oggi a dover concentrare grossi sforzi nella gestione dei rischi legali collegati con il business: la grande sfida è quella di agire in tempo reale e con prassi più veloci e, per questo motivo, gli avvocati oggi sono passati dall'essere semplicemente coinvolti all'essere parte attiva delle soluzioni”. Anche la globalizzazione sta ponendo nuove sfide legali per le aziende. Circa un'azienda su 5 si aspetta sostanziali spostamenti di mercato, sia come localizzazione delle operazioni (15%) che come forza lavoro (22%). Le industrie del Vecchio Continente stanno infatti sempre più abbandonando i mercati dell'Europa occidentale per incrementare la loro presenza altrove. L'Asia, seguita da Est Europa e Medio Oriente, rappresenta il luogo principale a cui si guarda sia come mercato (65%) che come destinazione di alcuni servizi (58%). In questo contesto il 77% degli esperti intervistati indica come priorità, sotto il profilo legale, la necessità di un ambiente regolamentare stabile e business-friendly, il tema della protezione dei dati sensibili e delle leggi sulla privacy (73%), le questioni relative all'antitrust e alla concorrenza (70%) e nuovi patti sulla difesa della proprietà intellettuale (69%). “L'ingresso in mercati emergenti - spiega Christian zur Nedden, Head of compliance e della tutela della proprietà intellettuale presso Continental AG - e l'adozione di nuovi modelli di business stanno fortemente interessando il ruolo. Aggiorniamo costantemente il nostro dipartimento per continuare a fornire costantemente alta qualità nei servizi di cui l'azienda ha bisogno”. Un altro fattore che sta diventando predominante nel business delle aziende è lo sviluppo tecnologico. Praticamente tutte le società oggi fanno massiccio uso di cloud (91%), Internet of things (90%) e previsioni analitiche degli scenari (87%), tutti strumenti che portano con sé diversi rischi legali soprattutto per quanto riguarda la conformità internazionale (41%), la cyber-sicurezza (39%) e la tutela della privacy e dei dati sensibili (34%). “La digitalizzazione sta influenzando non solo il business ma anche gli elementi legali in un'azienda: Daimler si sta sempre più trasformando da una tradizionale fabbrica automobilistica a un fornitore di servizi per la mobilità”, sottolinea Laubert menzionando l'esperimento fatto da Daimler con Ibm per lo sviluppo di Ross, uno strumento di intelligenza artificiale. La tecnologia sta trasformando anche la catena distributiva del business. Come afferma Roberto Russo, general counsel di Cnh Industrial, “il commercio internazionale porta le persone a confrontarsi anche con catene distributive presenti in Paesi diversi: questo significa non solo tenere traccia di cosa e dove è stato spedito ma considerare anche la conformità fiscale e i requisiti giuridici”. Per fronteggiare questi cambiamenti, dicono gli esperti, occorre acquisire una prospettiva internazionale che vada al di là della giurisprudenza. Eventi come Brexit e le elezioni per la nuova amministrazione degli Stati Uniti sollecitano lo sviluppo di perspicacia geopolitica (52%), una comprensione dei rischi del business (43%), un pensiero analitico prospettico (40%), una conoscenza approfondita dell'industria (33%) e una capacità di gestione del cambiamento (32%). Occorre poi favorire la crescita delle aziende mediante la nascita di alleanze strategiche (60%); lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi (60%); la valorizzazione di revenues provenienti da mercati nuovi o diversificati (54%); l'espansione o lo spostamento delle operazioni in altre aree geografiche (52%); fusioni e acquisizioni (38%). E infine bisogna che ci sia una cooperazione più stretta tra le diverse aree di un'azienda.

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