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Domenica In, Toto Cutugno e il tumore: "Chemio e concerti". Il figlio Nico: com'è morto

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"Papà aveva 80 anni quando è morto e io ho sempre avuto paura di perderlo". E' commovente l'intervista di Nicola Cutugno, figlio del grande Toto Cutugno, ospite di Mara Venier a Domenica In, su Rai 1. Il cantante è morto a 80 anni, quasi un anno fa nell'agosto del 2023, e il figlio Nico è in studio per ricordarlo come artista ma soprattutto come uomo e come padre, a cominciare dalla lotta contro il tumore che alla fine l'ha stroncato, dopo 16 anni di "convivenza" forzata.  

Nico è nato da una storia che Toto ha avuto con una ragazza di nome Cristina al di fuori dal matrimonio, ed è stata la moglie Carla Galli a spingerlo a riconoscerlo. Fino a 8 anni, il bimbo non sapeva quanto papà fosse famoso. "Lo vedevo spesso ma non sapevo chi fosse.C’è questo episodio che io ricordo sempre con il sorriso, io ero in macchina con lui e in radio passava Voglio andare a vivere in campagna e notavo che il timbro della voce era simile alla sua. Mi sembrava però strano perché lui mi aveva detto che faceva l’ingegnere. Poi ho scoperto chi fosse perché è uscita tutta la storia nei giornali, me lo disse il mio bisnonno, mi disse: 'Tuo padre è Toto Cutugno'". 

 

 

 

"È stato un papà molto presente - ricorda Nico - ma anche giovanile e alla mano, dovunqe andassimo era molto scherzoso ma mi ha insegnato il rispetto e l'educazione. Si scaldava molto ed era severo a pillole". Il loro rapporto non è stato sempre semplice: "Ho cominciato a fare concerti con lui. Lui era diviso tra la gioia di avermi con lui e la sua smania di essere prima donna quindi aveva questo misto di gelosia che non riusciva a spiegarsi. Una volta eravamo a Tel Aviv, avevo 27 anni e gli chiesi se potevo suonare una canzone e la performance andò benissimo, io ero felicissimo e mi fecero tutti i complimenti. Quando arrivai a cena con la troupe lui mi disse: 'Dai sbrigati hai pure stonato'. Forse ho stonato è vero ma io me la presi quindi ho continuato ad andare ai suoi concerti ma non ho più suonato assoli sul palco". 

 

 

 

Poi è arrivato il tumore alla prostata: "Ha vissuto la malattia a modo suo, non aveva accettato questa cosa quindi anziché fare un decorso normale lui ad esempio faceva la chemio durante la settimana e il weekend andava ai concerti. Lui è riuscito a combattere con grande coraggio. Ovviamente ci sono stati dei cambiamenti perché è durata 16 anni ma questa sua forza è la cosa che mi ha colpito di più. Gli sono sempre stato vicino. Abbiamo condiviso gli ultimi giorni della sua vita con grande tenerezza e affetto spesso in silenzio ed è stata la presenza a curare un dolore del genere. Lui inconsciamente secondo me sapeva stava arrivando il giorno della sua morte. Nell'ultimo periodo era proprio stanco, dopo il Covid ha avuto sempre meno occasioni per esibirsi". 

 

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