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Di là dal fiume e tra gli alberi: l'Italia misteriosa fa il botto di ascolti

Klaus Davi
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Vi proponiamo "Tele...raccomando", la rubrica di Klaus Davi dedicata al piccolo schermo

CHI SALE (“Di là dal fiume e tra gli alberi”) Mentre i rumors si arroventano su chi sarà protagonista del prime time della prossima stagione, i giochi più sottili si fanno nel day time dove una certa tv più identitaria tenta e spesso riesce a raccontare un’Italia diversa, più recondita. L’ultimo format di questo filone è Di là dal fiume e tra gli alberi, nel pomeriggio di Rai 3: racconta lo Stivale attraverso itinerari poco battuti che svelano i profondi cambiamenti avvenuti in quasi un secolo. Nell’ultima stagione si è dato spazio a realtà come l’Alghero ventosa, Favignana isola con le ali, Ferrara città sospesa, la penisola sorrentina e, in replica venerdì, la scoperta dell’anima nascosta della Val Venosta, a cura di Claudia Seghetti. Il campanile sommerso di Curon, i monti di là dai quali c’è l’Austria sono scenari che invogliano a visitare quelle zone dell’Alto Adige. E ne beneficia anche l’audience con quasi 500mila spettatori e il 6% di share con picchi verso il 10%. Ma è solo uno dei prodotti Rai di questo tipo, basti pensare a Camper, Linea Blu, Viaggio in Italia, Il provinciale o Linea Verde, solo per citarne alcuni, con ascolti generalmente buoni. Capita pure che le repliche vadano meglio delle “prime tv”. Tra tutti Di là dal fiume e tra gli alberi ci sembra quello più raffinato, oseremmo dire “tolkeniano” viste le narrazioni spesso “dark” affrontate.

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