Minacce da Tripoli per invio addestratori. Ribelli occupano la frontiera con la Tunisia
Esteri
Tripoli, 21 apr. (Adnkronos/Aki) - Il regime libico invita la comunità internazionale "a stare attenta alle conseguenze" che potrebbe avere la "decisione di Italia, Francia e Gran Bretagna di inviare degli addestratori militari in Libia" a sostegno degli insorti. Il messaggio è stato diffuso dal ministero degli Esteri del regime attraverso la tv di stato di Tripoli 'al-Jamahiriya'. Il regime chiede di prestare attenzione anche alle conseguenze "del piano dell'Unione Europea di dispiegamento delle sue truppe in Libia". Sul fronte dei combattimenti tra rivoltosi e lealisti, i ribelli libici hanno occupato questa mattina un posto di frontiera che divide il paese dalla Tunisia, controllato fino a ieri dalle brigate fedeli a Muammar Gheddafi. Secondo quanto riferiscono i siti dell'opposizione libica, i rivoltosi della zona di Jabal al-Sumud hanno occupato il valico di frontiera di Wazin, che porta alla città tunisina di Dahibah. Un centinaio di soldati delle brigate fedeli a Gheddafi, che controllavano il posto di frontiera, sono entrati ieri in territorio tunisino e si sono consegnati alle autorità del paese Nord africano. Lo riferisce la tv araba 'al-Jazeera'. Proseguono anche i raid della Nato. Sarebbe di 7 civili morti il bilancio di un bombardamento compiuto nella notte contro la periferia di Tripoli. Secondo quanto rende noto la tv di Stato libica, i missili avrebbero colpito il quartiere di Khellat Al-Ferjan. I caccia della Nato avrebbero poi compiuto all'alba di oggi una serie di raid aerei sulla città di Gharyan, 40 chilometri a sud di Tripoli. Secondo fonti militari del regime, i bombardamenti avrebbero distrutto delle case della città provocando la morte di un numero imprecisato di civili. Intanto, i corpi dei due fotoreporter Tim Hetherington e Chris Hondros, uccisi ieri da un colpo di mortaio a Misurata, e le spoglie di un medico ucraino sono stati imbarcati sulla nave noleggiata dall'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim), con a bordo più di 1.000 migranti evacuati da Misurata, e diretta a Bengasi.