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Musica: il rap di Lucariello contro le ingiustizie, martedi' l'album 'I Nuovi Mille' (4)

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Spettacolo

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(Adnkronos) - ''Don Peppino'', invece, nasce per ricordare il parroco di Casal di Principe, Don Peppino Diana, ucciso dalla camorra. Un uomo che amava cosi' tanto la sua gente, da non riuscire a nascondere il disprezzo per chi la immergeva nel terrore e nella paura. Scritto in napoletano da Lucariello, il brano si riassume nel ritornello: ''La rabbia di non star zitto / quando e' l'assassino a portare i fiori alla vittima. / Signore non so chi sei e se mi aiuterai / ma so da che parte stai / Per l'amore che sento per la gente mia / non posso star zitto.'' Protagonista di "Veleno" e' un camionista, padre di famiglia, che guida un'autocisterna piena di veleni e rifiuti industriali provenienti dal nord Italia, da riversare in Campania. Scritto in prima persona, il brano vuole essere anche un grido disperato contro tutti i "veleni" che distruggono l'uomo, quelli materiali, ma soprattutto quelli dell'animo: "veleno nell'aria, nell'acqua, nel pensiero!". E' cantata insieme a Zaionair, ex frontgirl del collettivo Almamegretta, "Mo''': ispirata alla tipica espressione del dialetto napoletano che significa ''adesso'', la canzone vuole essere il pretesto per descrivere la voglia che qualcosa accada, il desiderio di liberta' e la possibilita' di diventare in ogni istante un uomo migliore. ''Terra Cavera'', scritta da Lucariello con gli studenti del laboratorio sui mestieri della musica''Veleno Fertile'', e' la storia di un ragazzo che lascia la sua terra in cerca di una vita migliore, ma ben presto si accorge di aver abbandonato non solo il luogo dov'e' nato, ma anche la propria missione e la propria liberta'. Chiude l'album il brano autobiografico scritto interamente in napoletano '''O Parigino''. Un ricordo del nonno cosi' soprannominato per la sua erre alla francese ma anche una riflessione sul rapporto tra generazioni: un uomo grosso e apparentemente rude, provato dalle fatiche di una vita fatta di lavoro, capace di diventare sensibile alla dolce carezza di una canzone.

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