Wojtyla: oltre 1000 pellegrini a beatificazione da Diocesi Milano (2)
Cronaca
(Adnkronos) - "In particolare saranno presenti in gran numero i giovani che da Giovanni Paolo II si sono sentiti cercati, capiti, amati. Proprio i giovani sono stati tra coloro che per primi hanno riconosciuto la Sua santita' e l'hanno espressa in quel 'Santo subito' - ricorda Tettamanzi - che piu' volte e' risuonato in Piazza San Pietro durante i suoi funerali dell'8 aprile 2005". Il cardinale fa presente poi, in un altro passaggio della lettera, come "questo Pontefice che oggi dalla Chiesa viene proposto quale modello di vita santa: lo abbiamo conosciuto come padre e maestro nella fede, testimone dell'amore di Dio in ogni parte del mondo, tenace assertore del dialogo con le diverse religioni e culture, infaticabile e coraggioso costruttore di giustizia e di pace, uomo di preghiera che ha vissuto in intima comunione con il Signore". Di Papa Wojtyla, Tettamanzi ricorda anche che "nel suo lungo pontificato sulla soglia tra il secondo e il terzo dell'era cristiana egli ha guidato la Chiesa con mano provvida e sicura, esortando ogni cristiano a camminare con convinzione sulla via della santita'. Conserviamo nella mente e nel cuore il suo appassionato appello che ha segnato sin dall'inizio il pontificato: 'Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!' e l'invito alla Chiesa al termine del Giubileo del Duemila a 'prendere il largo' nel grande mare del tempo e della storia, ad aprirsi con fiducia al futuro". "Papa Woityla - scrive ancora - ci ha invitato a guardare avanti, a sperimentare la presenza viva del Signore risorto in mezzo a noi, ad intraprendere con decisione la strada della testimonianza autentica del Vangelo e dell'annuncio della misericordia di Dio per ogni uomo. Mentre ancora ci lasciamo scuotere dalle sue esortazioni, facciamo tesoro dei suoi insegnamenti e riconosciamo con rinnovata ammirazione la sua mirabile testimonianza, ci vogliamo affidare alla sua intercessione". "A lui raccomandiamo la Chiesa ambrosiana, alla quale ha sempre guardato - conclude il cardinale - con profondo affetto e con singolare attenzione".