Tav: don Gallo a Monti, ora tregua e tavolo con 'partigiani' della Valle (2)
Cronaca
(Adnkronos) - ''Questa -ribadisce don Gallo- e' percio' una protesta emblematica anche perche' ha superato i confini del territorio: e' una rivolta nazionale delle coscienze contro un enorme sopruso. C'e' chi non vuol essere schiavo delle cattedrali nel deserto''. Per il prete partigiano, ''il vero scontro oggi in atto in Italia e' quello tra economia e democrazia''. Don Gallo ne ha anche per il partito di Bersani: ''Come fa il Pd a sostenere che la Tav e' un'opera strategica? L'unica cosa su cui si compattano i democratici e' l'alta velocita' Si fa finta di non sentire cio' che dice la maggioranza dei sindaci della Valle, che peraltro e' del Partito democratico. E' una vergogna -rincara la dose- difendere un interesse che e' tutto francese. A noi questa presunta grande opera non importa''. ''Il fatto che nessuno voglia discutere, questa e' violenza -sostiene don Gallo- si vergogni chi parla di manifestanti violenti e tira fuori pure le poesie di Pasolini. Non ce l'ho con il singolo poliziotto: la mia accusa va alla scala di comando delle forze dell'ordine. Sono contro le violenze vandaliche -sottolinea- ma non si puo' cancellare un movimento ventennale e una coscienza democratica''. ''Ai violenti dico che occorre dialogare per non offrire alibi al potere -sottolinea il prete di strada- ma anche i poliziotti non devono istigare violenze. Andro' presto in Val di Susa -conclude don Gallo- la bussola li' e' la Costituzione. Il 'laboratorio' del dissenso e' nazionale, si sta muovendo contro bande e affari. Il processo e' iniziato e non si torna indietro''.