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Tav: Saitta, rammaricato da parole di chi ci accusa di non avere coraggio

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Politica

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Torino, 2 mar. - (Adnkronos) - ''Mi rammaricano molto le parole di don Ciotti e degli altri firmatari dell'appello che accusano la politica di non avere coraggio e responsabilita' per quella che definiscono mancanza di dialogo con chi contesta la Torino Lione''. Cosi' il presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta commenta l'appello del fondatore di Libera, sottoscritto da politici come Vendola e De Magistris. ''Dal 2004 ad oggi - spiega - ho partecipato e convocato io stesso centinaia e centiaia di confronti con i sindaci della Valle, insieme siamo stati ricevuti a Palazzo Chigi dai Governi Prodi e Berlusconi, ognuno dei rappresentanti dei Comuni anche piu' piccoli ha potuto dire la sua a quei tavoli. All'indomani degli scontri di Venaus nel 2005 e' cominciato il lavoro di miglioramento del progetto che da allora e' radicalmente cambiato. Dov'e' l'assenza di dialogo? Si parla con chi vuole parlare e migliorare l'opera, gli estremisti che contestano l'infrastruttura a prescindere hanno spesso impedito ai sindaci perfino di partecipare all'Osservatorio di Virano a titolo di controllo e verifica, pur esprimendo la propria contrarieta'''. ''Don Ciotti si faccia dare dal procuratore Caselli l'ordinanza del Tribunale che spiega chi sono i militanti no tav, quale organizzazione sottenda le loro azioni: dai firmatari dell'appello mi sarei aspettato invece la condanna delle azioni illegali, non certo un attacco a chi amministra. Da anni - conclude Saitta - i no tav scrivono minacce sui muri di casa mia;, alcuni sindaci in Val di Susa giocano ad abbattere bersagli che riportano la mia faccia e quella dei rappresentanti delle istituzioni piemontesi: come fanno don Ciotti e certi politici ad accusare noi di mancanza di coraggio?''.

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