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Giglio, oggi l'incidente probatorio. Attesi in centinaia, riprese vietate

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Cronaca

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Grosseto, 3 mar. (Adnkronos) - Sono centinaia le persone attese oggi a Grosseto, per la prima udienza dell'incidente probatorio disposto nell'ambito del procedimento penale sul naufragio della Costa Concordia. Avvocati, periti, investigatori si ritroveranno al Teatro Moderno per l'identificazione delle parti ammesse all'udienza. Nel corso dell'udienza non sarà aperta la scatola nera, ma saranno affidati gli incarichi peritali per l'analisi delle registrazioni. Non sarà presente, come preannunciato dal suo legale, il comandante Francesco Schettino, mentre ci saranno gli avvocati, sia di parte civile che dei 9 indagati. L'udienza non è pubblica e le forze dell'ordine hanno ricevuto incarico di non far entrare macchine fotografiche, apparecchi video o audio, ogni ripresa è vietata. Un'area di due ettari a ridosso del centro storico sarà sottoposta a speciali controlli: due strade e una scuola sono state chiuse per prevenire problemi di ordine pubblico e disagi. Gli alberghi cittadini registrano il tutto esaurito, e sono molte le testate giornalistiche italiane e straniere che seguiranno l'evento. Il bilancio del naufragio della Costa Concordia è drammatico: 25 morti, e 7 dispersi. La nave è arenata all'isola del Giglio dalla sera del 13 gennaio scorso. Per la rimozione del relitto, la struttura commissariale spera di poterla portare a termine molto prima della fine dell'anno. Gli indagati sono 9, al momento: oltre a Schettino e al primo ufficiale di plancia, Ciro Ambrosio, ci sono altri 4 ufficiali e 3 manager dell'unità di crisi di Costa Crociere, accusati a vario titolo di omicidio colposo, naufragio e omessa comunicazione alle autorità marittime (Schettino anche di abbandono nave e passeggeri). Quattro gli ufficiali di plancia indagati: Andrea Bongiovanni, Roberto Bosio, Silvia Coronica e Salvatore Ursino. Tra il personale di terra di Costa Crociere, i 3 indagati sono Manfred Ursprunger, vicepresidente esecutivo fleet operation di Costa, il capo dell'unità di crisi Roberto Ferrarini e il fleet superintendent di Costa, Paolo Parodi. Agli ufficiali vengono contestati a vario titolo errori nella manovra di avvicinamento della nave al Giglio e non aver impedito l'errore al comandante stesso. Mentre ai responsabili dell'unità di crisi vengono imputate carenze nella gestione delle fasi emergenziali: sono accusati di non aver contattato, la sera del naufragio, la Direzione Marittima di Livorno, e questo fece partire in ritardo i soccorsi. Secondo i magistrati grossetani, i tre non predisposero misure tali da permettere interventi di soccorso tempestivi e non si attivarono per ottenere informazioni utili sull'incidente, non verificarono l'effettiva situazione della nave e quindi non furono in grado di fornire indicazioni utili a Schettino per gestire le fasi emergenziali del naufragio. La sera della tragedia della Costa Concordia il capitano Francesco Schettino e Domnica Cemortan si scambiarono un ''bacio appassionato'', forse preludio di una relazione, che però non fu consumata a causa del naufragio. Lo ha rivelato la 25enne moldava in una lunga intervista al britannico Daily Mail, qualche giorno fa. La Cemortan ammette di avere avuto una ''cotta'' per il 52enne Schettino, ma di non essere ''mai stata innamorata'' di lui. Il quotidiano britannico ipotizza però che Schettino la sera del disastro possa essere stato 'distratto' dalla presenza della ragazza e che questo potrebbe aver pregiudicato la sua ''capacità di giudizio''. La ragazza nell'intervista ammette la presenza del proprio bagaglio nella cabina del capitano, ma sostiene si trattasse di una sistemazione ''temporanea'' in attesa che si liberasse un'altra cabina. La giovane moldava lamenta inoltre il trattamento ricevuto dalla stampa nei giorni successivi alla tragedia: ''Sono stata trattata come una 'femme fatale', ma non sono una che va a letto con tutti''. La Cemortan si dice poi ''molto dispiaciuta per la morte e il ferimento di così tante persone quella notte''. Si è trattato, dice, di un ''tragico incidente e la gente ora è in cerca di qualcuno da incolpare. Forse c'è stato un errore umano, forse il capitano è in qualche modo responsabile, non lo so. Io mi sono trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato''. Il verbale d'interrogatorio della Cemortan, sentita il 1 febbraio scorso, è stato depositato ma oscurato con 'omissis' dai pm. ''Le dichiarazioni della Signora (Domnica) sono state già dichiarate contraddittorie, dichiarazioni che man mano si sono arricchite di particolari'' ha affermato l'avvocato di Francesco Schettino, Bruno Leporatti in un'intervista a Pomeriggio cinque trasmessa ieri. ''Il comandante Schettino rimane male quando legge negli atti o sente dire che sono state rilasciate delle dichiarazioni che in qualche modo contrastano con quella che è la verità della situazione - prosegue - Inoltre Schettino comprende le ragioni che hanno potuto indurre la Signora a rilasciare queste dichiarazioni ma io con il comandante Schettino parlo del processo, non parlo di gossip perché non é importante ai fini della difesa, contribuisce solo a rinfocolare un'immagine dell'uomo che va assolutamente smentita e contrastata''. Leporatti smentisce le voci che ci siano contrasti in famiglia o scontri fra i coniugi e aggiunge: ''Schettino anche lui attende i risultati dell'incidente probatorio, fermo restando che sabato non sapremo nulla, non avremo la conoscenza di quello che è stato registrato dalla cosiddetta scatola nera. Schettino ha riferito fin dal primo momento le cose com'erano''. Poi ha concluso: ''Non credo e non crede che metterà mai più piede su una nave''. La Polizia postale sta facendo accertamenti sui pezzi di un computer portatile ritrovati in un parcheggio di Grosseto da un'operatrice ecologica. Il pc in questione potrebbe essere il famoso pc portatile del comandante della Costa Concordia, un computer che, come emerge dagli atti, era contenuto in una borsa di colore rossastro, recuperato dalla cabina del comandante nelle fasi successive allo scontro della nave con gli scogli, dalla 25enne moldava Domnica Cemortan e da lei consegnato allo stesso Schettino. Del pc si sono poi perse le tracce. Secondo qualcuno l'oggetto sarebbe stato preso in consegna da un avvocato della compagnia, che però nei giorni scorsi ha detto di non sapere nulla del pc di Schettino; secondo altre indiscrezioni il computer sarebbe stato consegnato dal comandante a suo fratello, prima di essere sottoposto a fermo e quindi condotto in carcere. L'operatrice ecologica ha consegnato alla polizia una borsa di colore rosso e violaceo recante la scritta 'Camaieu', identica a quella in cui Schettino custodiva il suo pc sulla nave. Il computer rinvenuto a Grosseto non è integro; ogni pezzo è stato repertato e gli investigatori stanno cercando di capire se dai pezzi rinvenuti, tra i quali un microprocessore, si possa risalire al proprietario o comunque all'utilizzatore del pc portatile. La sera del naufragio, poi, e questo è uno dei particolari emersi nelle ultime ore, Schettino non portava gli occhiali. ''Mi chiese spesso - ha rivelato Ciro Ambrosio ai pm - di impostare la scala radar perché non ci vedeva bene''. Intanto due anziani passeggeri della Costa Concordia hanno presentato denuncia in Procura a Grosseto, sostenendo che per ben tre volte membri dell'equipaggio li respinsero dalle scialuppe per far posto ad altri membri dell'equipaggio. I membri dell'equipaggio ''venivano aiutati - scrivono nella denuncia - dai colleghi a bordo delle scialuppe i quali, afferrandoli per il braccio, gli permettevano di passare, a scapito di noi passeggeri in attesa, incuranti della presenza di bambini, donne e anziani''. La Procura di Grosseto ha nel frattempo aperto un fascicolo d'indagine per le lesioni colpose subite da Irina Nazarova, un membro dell'equipaggio amica di Domnica. La Nazarova durante il naufragio della Concordia ha riportato gravi fratture al viso e al corpo. I legali della donna hanno chiesto di estendere l'incidente probatorio anche a Costa Crociere spa e all'amministratore delegato, Pierluigi Foschi. La Nazarova ha presentato denuncia e secondo i suoi avvocati sarebbe stata convinta a firmare un accordo transattivo per rinunciare al risarcimento dei danni morali e biologici. La parte relativa ai suoi rapporti di lavoro con Costa Spa è stata trasmessa al Tribunale di Genova.

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