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Napoli: bambole porcellana 'in via d'estinzione' ma un ospedale le cura/Adnkronos (3)

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Cronaca

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(Adnkronos) - Evidentemente pero' c'e' ancora un buon numero di inguaribili romantici che continua a portare le proprie bambole e quelle di famiglia alle cure dell'ospedale, perche', nonostante tutto, i clienti non mancano e col passare degli anni l'Ospedale delle Bambole di Napoli non e' rimasto l'unico. Nel 1939 iniziano a Roma le cure di Angelo e Pierina Cesaretti e della loro bottega di via Magnanapoli, ora a via Flaminia. Piu' recentemente anche Elfride e Giorgio Buhler hanno reso operativo il loro Ospedale delle Bambole a Milano. Negli anni in tante citta' si sono aperti questi ospedali speciali, anche se molte di queste realta' poi si sono esaurite. "Tutti gli ospedali delle bambole sono sempre realta' piccole, raramente aiutate dalle Istituzioni a evitare morte certa, sebbene siano luoghi di grande interesse culturale e turistico", ha spiegato Tiziana Grassi. La 'dottoressa delle bambole' ha spiegato che molti studenti di restauro sono interessati al suo laboratorio, e che tutti i giorni numerosi turisti da tutto il mondo le fanno visita perche' incuriositi (e l'Ospedale delle Bambole e' effettivamente citato in ogni guida o sito su Napoli). "Iniziare una produzione di bambole ex novo ma secondo tradizione sarebbe impossibile - ha spiegato Tiziana Grassi- sia perche' sono una restauratrice, sia perche' ci sarebbe bisogno di un capitale di partenza molto alto". Il sogno di Tiziana Grassi e' fare del suo laboratorio un luogo di incontro, gioco e di scambio per grandi e piccoli, non un museo, per diffondere la cultura del gioco. Una cultura che sembra essere dimenticata, osserva,ma che e' parte fondamentale della vita dei piccoli e anche dei grandi.

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