Perugia: legale famiglia Bianzino, temo che sentenza sia pietra tombale su caso/Adnkronos
Cronaca
Perugia, 4 mar. - (Adnkronos) - ''Temo che possa essere una pietra tombale su una sete di verita' che giustamente hanno i famigliari di Bianzino e che potrebbe rimanere inevasa''. Lo dice all'Adnkronos Fabio Anselmo, uno degli avvocati della famiglia Bianzino all'indomani della sentenza con cui il poliziotto penitenziario Gianluca Cantoro e' stato condannato a un anno e mezzo di reclusione per omissione di soccorso: non soccorse Aldo Bianzino nella cella del carcere perugino di Capanne il 14 ottobre del 2007, e il falegname fini' per morire per una emorragia cerebrale. ''Non possiamo criticare la sentenza - ha detto ancora il legale - Abbiamo criticato il pubblico ministero che ha trattato il tema medico legale sulle cause della morte e sulla possibilita' di poter salvare Aldo o meno in lungo e in largo e, di fronte a una evidente maggiore autorevolezza di Fineschi (il consulente della parte civile, ndr) riconosciuta anche dai consulenti del pubblico ministero, lo stesso non ha ritenuto di contestare l'aggravante dell'ultimo comma dell'articolo 593'', cioe' quella secondo cui se l'omissione di soccorso provoca la morte la pena e' raddoppiata. ''Per noi la sentenza sul capo d'imputazione e' ineccepibile, poi e' ovvio che speravamo il tribunale restituisse gli atti al pubblico ministero per contestare l'aggravante''. ''Non si puo' comunque criticare una sentenza in un caso cosi difficile - ha aggiunto l'avvocato -, da un pubblico ministero che vede questo tipo di ordinanza ci si aspetta che contesti l'aggravante che abbiamo chiesto. Questa e' una responsabilita' certamente non del tribunale''. L'avvocato Fabio Anselmo, gia' legale della famiglia Aldrovandi e della famiglia Cucchi ha rappresentato i familiari di Bianzino come parte civile insieme ai colleghi Massimo Zaganelli e Cinzia Corbelli. (segue)