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Tangenti: Di Pietro, vicenda gravissima, da Mani pulite nulla cambiato

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Politica

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Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "L'ennesimo caso di tangenti non e' certo un fulmine a ciel sereno. Questa volta e' toccato al leghista Boni e al suo entourage. E' una vicenda gravissima su cui occorre fare luce e che dimostra come da Mani pulite a oggi non sia cambiato nulla. Sembra un film gia' visto su cui la politica in questi anni ha voluto stendere un velo''. Lo scrive sul suo blog il presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro. "Da anni ribadiamo la necessita' di affrontare e risolvere la questione morale. Infatti, l'Italia dei Valori ha piu' volte chiesto al Parlamento di mettere all'ordine del giorno i suoi provvedimenti per combattere la corruzione e interrompere l'intreccio perverso tra politica e malaffare. Purtroppo questa classe politica continua a rimanere sorda ai nostri appelli. Ma noi ci riproviamo: occorre ratificare subito la convenzione di Strasburgo contro la corruzione, che finalmente, grazie all'IdV, sara' all'ordine del giorno la prossima settimana in Senato. E si puo' fare di piu'", aggiunge. "Infatti, fin dal 1994, ho proposto una legge di tre semplici articoli che, se approvata, consentirebbe all'Italia di avere una classe dirigente e imprenditoriale piu' pulita. Uno: chi ha subito condanne non puo' essere candidato. Due: chi e' imputato non puo' svolgere, o continuare a svolgere, incarichi di governo, locale e nazionale. Tre: gli imprenditori che commettono reati contro la Pubblica amministrazione, non possono concorrere alle gare d'appalto. Cosi' -conclude Di Pietro- avremmo anche un mercato realmente libero, che in questi tempi di grave crisi sarebbe un toccasana per la nostra economia. Ogni anno, infatti, si perdono tra corruzione ed evasione circa 180 miliardi di euro. Insomma, basterebbe realmente poco per estirpare la malapianta della corruzione''.

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