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Unabomber: nel 1994 il primo tubo bomba/Scheda

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Cronaca

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Venezia, 8 mar. - (Adnkronos) - Ennesima svolta nel complessa storia giudiziaria che ruota attorno al nome di Unabomber e che va avanti da circa 18 anni, da quando in seguito all'esplosione di un ordigno a Sacile, si comincia a parlare del bombarolo del Nordest. La Corte di Cassazione ha infatti stabilito che sia rifatto il processo a carico di Ezio Zernar, il direttore tecnico del Laboratorio investigazioni criminalistiche della Procura di Venezia condannato a due anni per aver manomesso un lamierino, componente di un ordigno ritrovato integro nel 2004 nella chiesa di Sant'Agnese a Portogruaro e attribuito a Unabomber. All'epoca dei fatti, dell'ordigno rimasto inesploso a Portogruaro era accusato Elvo Zornitta, ingegnere di Azzano Decimo poi prosciolto dalle accuse. Il giallo del bombarolo del Nordest comincia il 21 agosto del 1994, quando un tubo bomba scoppia alla Sagra degli Osei a Sacile (Pordenone): e' il primo periodo di terrore, questo, quello mai attribuito a Zornitta. Gli attentati di questa 'serie', tutti consumati con la medesima dinamica del tubo a scoppio, si susseguono fino al 1996. Una 'bomba-tubo' scoppia vicino a grande magazzino di Pordenone il 17 dicembre del 1994. Il giorno dopo tocca alla chiesa di Aviano. Poi, silenzio. Fino al 5 marzo del 1995, quando ad Azzano Decimo scoppiano due ordigni. La data piu' importante, pero', quella che rappresenta un 'salto di qualita'' nella carriera del bombarolo, e' il 30 settembre 1995, quando a Pordenone una donna resta ferita. Si tratta di Anna Pignat Giovannetti, prima vittima di Unabomber, che, attratta da del denaro sistemato sotto l'ordigno, raccoglie il tubo e resta gravemente ferita a un braccio, tanto che poi dovra' mettere una protesi. Alla donna, deceduta ad aprile del 2008 ad 85 anni, lo Stato riconosce un indennizzo, nel gennaio del 2008, pari a circa 390mila euro. Come lei, altre quattro vittime di Unabomber riusciranno ad ottenere un risarcimento. In tutto sul bombarolo hanno indagato ben quattro procure e fino a quaranta membri di un pool poi sciolto.

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