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Camorra: imponevano caffe' a negozianti per conto clan Mallardo, 2 arresti

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Cronaca

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Napoli, 12 mar. - (Adnkronos) - Nel corso di un'operazione coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Napoli, i militari del Gico della Guardia di Finanza di Napoli hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di Alfredo Aprovitola, commercialista, e di suo padre Domenico Aprovitola, con il sequestro preventivo di beni ed attivita' economiche per un valore di circa 71 milioni di euro. L'attivita' investigativa della Dda di Napoli e' stata finalizzata al contrasto all'accumulo dei patrimoni illeciti del clan Mallardo, operante a Giugliano, nella provincia settentrionale di Napoli ed in altre regioni, e volta a colpire l'ala economica e quella dei colletti bianchi del clan. L'operazione, denominata 'King Kong', ha consentito, come si legge in una nota della Procura, di individuare "uno dei gangli vitali dell'organizzazione camorristica: da un lato, e' stata ricondotta, mediante gli Aprovitola, la titolarita' della calcestruzzi Tecnocem ai capi del clan Mallardo e, dall'altro, e' stato individuato il commercialista di riferimento del clan". I reati contestati sono il concorso esterno in associazione camorristica ed il concorso in estorsione aggravata. Le indagini hanno consentito di accertare l'imposizione a numerosi esercizi commerciali del caffe' Seddio, la cui ditta era gestita dai D'Alterio, nipoti del capoclan Feliciano Mallardo. In particolare secondo gli inquirenti il commercialista Alfredo Aprovitola, titolare di fatto di numerosi esercizi, concorreva nell'imporre ai gestori tale fornitura, nell'interesse del clan. Il provvedimento di sequestro preventivo ha interessato 87 unita' immobiliari e 9 terreni, gran parte dei quali ubicati nel comune di Giugliano in Campania; cinque societa'; rapporti finanziari.

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