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Sardegna: Sbarra (Cisl), subito negoziato per rilancio industriale

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Economia

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Roma, 13 mar. (Adnkronos) - ''E' stata una grande giornata di lotta, con una fortissima partecipazione dei lavoratori del settore industria e dei servizi a rete, che ha visto sfilare migliaia di lavoratori a Cagliari per rivendicare l'avvio di una nuova fase centrata sulla crescita, sullo sviluppo, sul rilancio della politica industriale e dei servizi con l'obiettivo di creare lavoro e occupazione soprattutto per i tanti giovani disoccupati''. Lo ha detto in una nota il Segretario Confederale della Cisl Luigi Sbarra a conclusione dello sciopero generale in Sardegna. ''Una manifestazione di grande civilta' -ha aggiunto Sbarra- e di compostezza di un popolo che non si rassegna a convivere con le troppe diseguaglianze, con l'aumento della disoccupazione giovanile e con una condizione di disagio sociale e di poverta' che in Sardegna vede moltiplicare licenziamenti e vulnerabilita' sociali a danno dei soggetti piu' deboli e meno qualificati del mercato del lavoro''. ''Non ci piace il comportamento del governo nazionale - ha sottolineato - che a quattro mesi dal grande sciopero generale dell'Isola sulle questioni della crescita, dello sviluppo e del lavoro e che ha portato in piazza circa 60 mila lavoratori, non ha inteso ad oggi attivare un tavolo di confronto con le parti sociali, la regione e le istituzioni locali per costruire risposte concrete rispetto ad un quadro di investimenti capace di dare risposte alle tante crisi industriali, al deficit infrastrutturale, agli alti costi dell'energia, al riconoscimento della condizione di insularita' della Sardegna, che costituisce un dato immodificabile per la condizione di isolamento rispetto al continente ed anche per lo sbocco delle produzioni nei mercati internazionali. Occorre da subito - ha concluso Sbarra - allestire un negoziato che affronti le questioni collegate al rilancio industriale della Sardegna nel tentativo di salvaguardare produzioni, filiere, attivita' produttive che rischiano di cadere per effetto della crisi economico-finanziaria e dell'alto costo delle materie prime''.

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