Acqua: Legambiente, Alemanno non puo' beffarsi del voto di oltre 1 mln di romani (2)
Cronaca
(Adnkronos) - Per la gestione pubblica dell'acqua, dei trasporti e dei rifiuti, nella Capitale hanno votato, al quesito referendario per abrogare l'obbligo di privatizzazione dei servizi pubblici locali, ben 1.288.034, il 60,56% del totale degli elettori di 2.127.008 e di questi ben 1.227.089 hanno espresso il voto favorevole, indicando la via delle gestioni pubbliche come quelle da perseguire, ossia il 96,12%. I numeri crescono ancora se si considera il quesito sull'abolizione della remunerazione del capitale investito nella tariffa del servizio idrico integrato, dove sono stati ben 1.238.325 i voti. E' intervenuta anche Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio, affermando che "la privatizzazione dei servizi pubblici e' del tutto incostituzionale, il voto di oltre un milione di romani va rispettato, per primo dal sindaco che e' stato eletto direttamente da quegli stessi cittadini e non si puo' beffare della volonta' dei romani. Serve una nuova gestione pubblica e partecipata per l'acqua - sottolinea Avenali - negli interessi della collettivita' e con un protagonismo dei cittadini stessi, va subito recuperato un maggiore controllo pubblico delle conferenze d'ambito coinvolgendo i cittadini, con uno sforzo maggiore sulla depurazione e politiche e obblighi per l'efficienza e il risparmio idrico - conclude - rivisitando anche le bollette, obbligando l'Acea a cancellare la remunerazione del capitale per i privati dalla tariffa". Nella Capitale, le perdite idriche sono del 27%, la peggiore situazione considerando i 68 metri cubi di acqua persi per chilometro di rete (fonte blue book e Mediobanca), mentre anche sul fronte dei consumi di acqua, Roma scivola all'ultimo posto tra le grandi citta' in Italia, con ben 234,3 litri consumati ogni giorno da ciascun cittadino.