Hdc: per giudici Mediaset minacciata da Crespi, Confalonieri assolto
Cronaca
Milano, 14 mar. (Adnkronos) - "Risulta evidente che Crespi ha utilizzato la minaccia rivolta a Alfredo Messina di raccontare ai pm fatti compromettenti forse riconducibili alla legge Mammi' o a qualche corresponsabilita' piu' o meno ipotetica delle societa' facenti capo alla famiglia Berlusconi nel fallimento di Hdc per rafforzare in qualche modo la sua richiesta di rimborso di quanto elargito con i fondi della societa' fallita". Lo scrivono i giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Milano nelle motivazioni della sentenza con la quale il 15 dicembre scorso hanno assolto Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset, e il manager Alfredo Messina ora parlamentare Pdl dall'accusa di favoreggimaneto nei confronti di Luigi Crespi, ex sondaggista di Berlusconi, condananto invece a 6 anni di reclusione per la bancarotta della sua ex societa' di sondaggi. Crespi, secondo il Tribunale, avrebbe quindi utilizzato la minaccia per arrivare ad avere un contratto di consulenza in materia di digitale terrestre del valore di circa 500 mila euro. Per la procura quei soldi sono stati distratti dal fallimento Hdc perche' Crespi, in passato, avrebbe anticipato il denaro, per conto di Mediaset, ad alcune emittenti private. Per questo la procura aveva chiesto per Confalonieri e Messina un anno di reclusione. "Non c'e' prova che tale credito sia mai giuridicamente sorto -scrivono i giudici- per l'evidenziata carenza di documenti e testimoni e per alcuni dubbi sulla sua configurabilita'. Crespi per 4 anni non aveva ritenuto di far valere il presunto credito nonostante la sua societa' si trovasse in forte crisi di liquidita'".