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Imperia: Scajola, porto deciso da Comune, manca che mi ammazzino

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Politica

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Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Io non ho mai partecipato a nessuna riunione, consiglio, comitato. Ho sempre voluto che Imperia avesse un porto turistico, e' il mio sogno e mi sono speso per questo. Dopodiche' quando Beatrice Cozzi Parodi mi ha detto nel 2005 che Caltagirone Bellavista avrebbe potuto costruire io l'ho presentato a Gianfranco Carli che con altri imprenditori benemeriti si dava da fare per lo scalo. Da li' in poi se l'e' vista il Comune". Senza gara pubblica "perche' quello e' un porto privato. C'e' un parere dello studio Alpa, mica l'ultimo arrivato, che dice che e' un'opera privata". Lo sottolinea Claudio Scajola, intervistato dal 'Corriere della Sera'. "Comunque -aggiunge- lo ha deciso il Comine. Se dice che ho influenza nella mia citta' che vuole che risponda? Spero di averla a Imperia e anche fuori. Ma non so piu' cosa pensare. Appena esprimo un'opinione succede il finimondo. Mi hanno fatto di tutto. Guardi: che mi ammazzino fisicamente. Non ci resta che quello. Mi vengono delle idee..." "I posti barca -spiega poi l'ex ministro- li ha comprati tutti e due mia moglie. Perche' allora salta fuori il mio nome? Perche' dopo la proposta d'acquisto fatta da lei con assegno di 17.244 euro, io ho fatto un bonifico per 103mila euro. Abbiamo il conto insieme, siamo sposati...e' normale che lei compri e io firmi un bonifico. Mia sorella e' un'imprenditrice vedova di settant'anni, avra' il diritto di comprarsi quello che vuole senza chiedermi il permesso...".

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