Welfare: Inca Cgil, troppi casi di negata invalidita'
Economia
Roma, 20 mar. (Adnkronos/Labitalia) - "Un'operazione verita' sulla concessione e la revoca dell'indennita' di accompagnamento e dell'invalidita', per parlare non solo della caccia ai 'falsi' invalidi ma anche dei tanti casi che a causa delle verifiche straordinarie avviate dal 2010 si sono visti negare i loro diritti. Una vera 'caccia alle streghe' che penalizza i veri invalidi". Cosi' Franca Gasparri, dell'Inca Cgil Umbria, denuncia l'aumento nella sua regione ("ma il modello e' sovrapponibile in tutte le altre regioni d'Italia", dice) dei casi cui vengono negati invalidita' e sussidio di accompagnamento. L'Inca, dice Gasparri, "vuole raccontare un'altra storia per sfatare luoghi comuni, in particolare per la mia regione, in cui si racconta che tanti invalidi siano 'falsi'". "C'e' stato un caso a Spoleto -ricorda Gasparri- di un 'cieco' che guidava il pulmino: su questo sono state fatte trasmissioni televisive nazionali, ma si sono invece dimenticate le tante, tante persone che, sottoposte a controlli a volte invasivi e lesivi della dignita' personale, hanno visto revocarsi le loro prestazioni, misconoscere il loro grado di invalidita' mentre poi un tribunale ha detto che queste persone erano malate davvero. Insomma, casi che se non altro sono altrettanto eclatanti di quelli raccontati sui 'falsi invalidi'". "Se si guardano le pratiche -racconta Gasparri- si leggono le cose piu' impensate: un sordomuto che non lo e' piu' e diventa udente, uno schizofrenico grave ha un'improvvisa guarigione, una signora con tumore avanzato e metastasi ossee viene riconosciuta invalida al 60%. Praticamente dei miracoli".