Terrorismo: Priore, documenti Br siano distrutti o sequestrati
Cronaca
Roma, 20 mar. (Adnkronos) - Gli originali, le matrici del ciclostile, sono custoditi negli archivi delle varie Corti d'Assise come allegati ai processi gia' celebrati e quasi sempre gia' passati in giudicato. Ma sul territorio ci sono ancora ''centinaia, forse migliaia di copie dei volantini di rivendicazione con cui i brigatisti annunciavano le loro azioni terroristiche. Probabile che a finire all'asta sia qualche copia di questo genere. Davvero un singolare 'articolo' da mettere all'incanto. Questo genere di documenti dovrebbe essere custodito negli archivi statali o sequestrato e distrutto''. Lo sottolinea all'Adnkronos Rosario Priore, giudice istruttore di alcuni dei piu' importanti processi della storia del terrorismo italiano, riferendosi alla vendita, organizzata dalla casa d'aste Bolaffi il 29 marzo a Milano, di una collezione di 17 ciclostilati delle Br. Si tratta di ''documenti che all'epoca venivano abbandonati -per farli ritrovare- nei cestini dell'immondizia, nelle cabine telefoniche, all'interno delle grandi aziende e delle fabbriche operaie. Se ne trovavano a pacchi, ricordo che ne sequestrammo anche alcuni rinvenuti nelle sabbie della spiaggia di Fregene. Si puo' pensare che dopo tanti anni qualche esemplare sia ancora in circolazione, ma non so se sia il caso di farci sopra un'asta, penso che sia inopportuno. Per un eventuale provvedimento di sequestro di questo materiale occorrerebbe la riapertura di un'inchiesta ma e' un'ipotesi improbabile dal momento che -continua Priore- i procedimenti per i quali sono stati utilizzati sono ormai tutti conclusi e si dovrebbe sostenere la loro utilita' ai fini di un nuovo processo''. Dalla casa d'aste Bolaffi confermano che ''saranno poste in vendita le copie ciclostilate, non i dattiloscritti originali che sono conservati negli archivi statali. Si tratta di multipli di originale che in quegli anni venivano diffusi sul territorio e che per la maggior parte saranno andati distrutti o perduti'', dice Alberto Ponti, funzionario della casa d'aste. (segue)