Acea: Lamanda, fare un'asta? Non e' escluso
Economia
Roma, 22 mar. - (Adnkronos) - "Fare un'asta? Non e' escluso. Quello che conta e' il perseguimento degli obbiettivi. Le procedure di vendita le decideremo dopo il voto del consiglio comunale". Lo afferma, in un'intervista al 'Corriere della Sera', Carmine Lamanda, assessore al Bilancio del Comune di Roma a proposito del collocamento sul mercato del 21% di Acea. "Gli obbiettivi sono il mantenimento del controllo di fatto di Acea, attraverso il 30% di azioni; il mantenimento degli obblighi di legge e degli indirizzi di governo; il rispetto, nella sostanza, dell'esito del referendum sull'acqua pubblica". "Pensiamo - prosegue - di vendere a partner istituzionali e che abbiano i nostri stessi interessi strategici. Proprio per questo si pensa di escludere i soci che hanno gia' il 2% di azioni. Il rischio di un'Opa che tolga al Comune il controllo e' molto remoto, per non dire impossibile. In assemblea straordinaria serve una maggioranza del 66%, significa che dovrebbe votare quasi il 100% dei soci Acea. Le nostre azioni non si svaluteranno, anzi. Oggi i movimenti su Acea sono poche migliaia di euro al giorno. In questo modo, si crea liquidita' e le quote si rivalutano". "Ci sono - continua Lamanda - anche le esigenze del Comune: con gli oltre 200 milioni che ricaveremo da Acea finanziamo gli investimenti. Le alternative erano alzare ulteriormente l'Imu o investire solo 150 milioni. Ma le famiglie sono gia' fin troppo tassate e far ripartire i cantieri e' fondamentale. Gran parte dei soldi li metteremo sulla Metro C. La nascente holding sara' guidata da manager interni all'amministrazione. Questa e' un'operazione fondamentale per controllare costi operativi, finanza, acquisti e personale delle nostre societa'".