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Mafia: blitz nel foggiano, estorsioni per sostenere costi latitanza (2)

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Cronaca

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(Adnkronos) - I progressi nelle indagini hanno contribuito a scardinare una delle modalita' tipiche utilizzate dalla criminalita' organizzata per auto-finanziarsi attraverso il condizionamento delle attivita' imprenditoriali e legali. L'inchiesta ha accertato la disponibilita' di un notevole potenziale di armi altamente offensivo da parte del clan mafioso, a conferma della pericolosita' e dell'efficienza organizzativa dell'apparato criminale allestito da Giuseppe Pacilli. L'uomo, gia' negli anni passati, era ritenuto elemento di spicco del clan mafioso capeggiato dalla famiglia Li Bergolis che, per oltre un trentennio, ha insanguinato le terre del Gargano, prima attraverso una cruenta guerra con il contrapposto cartello criminale dei Primosa-Alfieri-Basta, la cosiddetta faida di Monte Sant'Angelo, e poi, fino a giungere ai giorni nostri, contro la storica aggregazione criminale riconducibile alla famiglia Romito di Manfredonia. Tra i destinatari del provvedimento di fermo figura anche Giuseppe Miucci, ritenuto, prima del suo arresto avvenuto il 31 ottobre 2011, il reggente dell'organizzazione criminale. Nel corso della stessa indagine e' emerso che Pacilli e Miucci si sarebbero accordati per spartirsi una larga fetta di territorio di Monte Sant'Angelo allo scopo di condurre, indisturbati, le loro attivita' illegali.

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