Crisi: Confcommercio, dismettere asset pubblici e ridurre spesa
Economia
Cernobbio (Como), 23 mar. (Adnkronos) - "Anche se non si dovesse riuscire a togliere gli investimenti dal computo dell'indebitamento, le strade per rilanciare la crescita nell'ambito del rispetto del fiscal compact passano da un taglio della spesa pubblica, assieme ad un programma di dismissioni di asset pubblici, da destinare a riduzione del debito, per una cifra ragionevole e verosimile di circa 30-35 mld di euro tra oggi e la fine del 2014". Lo afferma il direttore dell'Ufficio Studi della Confcommercio, Mariano Bella, nello studio diffuso oggi a Cernobbio (Como). Secondo la Confcommercio, "al fiscal compact deve sovrapporsi, con ruolo preminente, l'economic compact. Sarebbe opportuno e del tutto compatibile con gli obiettivi europei di stabilita' finanziaria, permettere ai paesi membri, o solo ad alcuni che si trovano in particolari condizioni, un indebitamento strutturale superiore allo 0,5% nell'arco di un ciclo. Paradossalmente, rilasciare un po' il vincolo sul deficit restituirebbe dignita' al vincolo del rapporto debito/Pil, che adesso e' come se non fosse scritto". In definitiva, per la Confcommercio, se il fiscal compact restera' invariato, allora occorreranno una seria spending review e dismissioni di patrimonio pubblico "per avere un minimo di spazio per sviluppare investimenti pubblici". Nel caso di un compact meno rigido, che escluda gli investimenti pubblici dal computo del deficit, gli investimenti genererebbero risorse "per la restituzione fiscale e per accrescere l'investimento pro capite da 513 a 730 euro costanti".