Cassazione: le bravate dei figli? come se le commettessero i genitori se non li educano
Cronaca
Roma, 24 mar. (Adnkronos) - Le bravate dei figli? Ricadono sui genitori al punto che, in un certo qual modo, e' come se le commettessero loro stessi. Lo sancisce la Cassazione nel prendere atto che " a carico dei genitori del minore, soprattutto se prossimo alla maggiore eta', si configura una forma di responsabilita' che rischia di rasentare quella oggettiva". Forse eccessiva, sembrano dire gli 'ermellini', ma necessaria per rendere mamma e papa' consapevoli che "non e' sufficiente, ai fini della prova di non aver potuto impedire il fatto dimostrare di avere genericamente dato un'educazione al minore, ovvero di averlo avviato al lavoro, ma e' necessario dimostrare in modo rigoroso di avere impartito insegnamenti adeguati e sufficienti per educarlo ad una corretta vita di relazione". In questo modo, la Terza sezione civile - sentenza 4395 - ha convalidato un maxi risarcimento in solido con i genitori a carico di una ragazza catanese C. R. che all'epoca dei fatti, nel 1981, aveva 17 anni e, scherzando con il fidanzato carabiniere che le aveva consentito di maneggiare la pistola d'ordinanza, lo aveva ucciso accidentalmente con un colpo esploso da una distanza di quaranta centimetri. La vicenda e' arrivata in Cassazione per la seconda volta e ora e' stato convalidato il giudizio della Corte d'appello di Catania che, nel marzo 2010, aveva ravvisato l'apporto causale colposo della ragazza per il 60%, condannandola, in solido con i genitori che non erano stati in grado di educare la figlia sulla soglia dei 18 anni. Da qui la condanna a risarcire i genitori del carabiniere con 90 mila euro ciascuno e 21 mila euro ad ognuno dei tre fratelli. (segue)