Lavoro: frati Assisi, migliaia di lettere da chi non ce l'ha o teme di perderlo
Economia
Roma, 28 mar. (Adnkronos) - "Sono migliaia le lettere che stanno giungendo alla nostra rivista, tutte contenenti allarmi, preoccupazioni, richieste d'aiuto in tema di lavoro, che risulta essere il vero assillo per una marea di persone: di chi non lo trova, di chi lo ha perso e di chi teme per il suo futuro". E' quanto riferisce all'AdnKronos padre Enzo Fortunato, direttore della rivista 'San Francesco', diretta emanazione del Sacro Convento di Assisi. "Basta leggere l'ultima che mi e' appena giunta e che ho ancora fra le mani, inviata da un certo Giuseppe da Cagliari che scrive: 'la situazione e' sempre piu' critica, non c'e' lavoro, affiora rassegnazione e disperazione, facciamo fatica a mettere in tavola il pranzo e la cena, giorno dopo giorno ci sentiamo dimenticati da tutti'. Leggendo queste lettere - commenta padre Enzo - mi sovviene quanto chiedeva San Francesco ai suoi frati e cioe' un lavoro quale si conviene all'onesta'. Ecco, in vista della Pasqua e parafrasando questa espressione del Santo d'Assisi, auspichiamo che tutti gli uomini abbiano un lavoro come si conviene all'onesta': chi non ce l'ha o lo ha perso lo trovi e chi ce l'ha non lo perda". Per padre Enzo Fortunato, "il rischio altrimenti e' che il cuore vaghi fra cose illecite. Le feste pasquali dovrebbero farci tutti portatori di un annuncio e di un impegno, che vada nella direzione del pacificare, rifacendosi all'espressione, quella del 'pace a voi', che Gesu' risorto pronuncia ai discepoli, che erano preoccupati. Sono le stesse parole che devono essere pronunciate in maniera forte, chiara e nitida dalle istituzioni chiamate a tenere il timone in un mare in tempesta, che vada nella direzione della pacificazione sociale".