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Roma, Ignazio Marino e l'assicurazione contro i rischi da amministratore alla vigilia delle dimissioni

Giulio Bucchi
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L'ultima mossa di Ignazio Marino prima di annunciare le dimissioni? Una assicurazione contro i rischi di amministratore pubblico stipulata proprio con la Mutua del Campidoglio. La polizza, sottoscritta il 7 ottobre e poi ritirata dopo un braccio di ferro con i tecnici del Comune, aveva un massimale di 5 milioni di euro, al costo di 1.770 euro l'anno (sborsati dal sindaco di tasca propria). Furbata doppia, perché quella polizza, sottoscritta soltanto due anni e mezzo dopo essersi insediato, ha valore retroattivo e arriva proprio nelle ore in cui la Procura apre un fascicolo sulle cene istituzionali del primo cittadino.  Il documento imbarazzante - Proprio per questo la struttura tecnica dell'Adir frena le pratiche, visto l'alto rischio di richieste di risarcimento che tra qualche mese potrebbero partire all'indirizzo di Marino, che senza farsi troppi problemi nei documenti richiesti barra la casella "no" alla domanda se sia "a conoscenza di circostanze che potrebbero dare luogo a richieste di risarcimento". Appunto. Il ripensamento - Non finisce qui. Il volitivo Ignazio preme con la sua segreteria per accelerare le pratiche, chiedendo che la polizza venga approvata in CdA di Adir. Seduta convocata d'urgenza il 15 ottobre, slittata e, infine, arrivano le spiegazioni del presidente Adir Vincenzo Sanasi D'Arpe: "Marino, alla fine della riunione avvenuta i primi di ottobre, ha rinunciato", ha spiegato imbarazzato a Repubblica. 

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