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Zaccai: "Chiedo diritto di replica"

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Lettera aperta del consigliere finito al centro di uno scandalo la scorsa estate

Andrea Tempestini
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Pubblichiamo la lettera aperta di Pier Paolo Zaccai, onorevole del Pdl coinvolto la scorsa estate a Roma in uno scandalo sessuale. “Con riferimento di richiesta di rinvio a giudizio, è mia ferma intenzione presenziare non solo all'udienza preliminare ma anche all'udienza dibattimentale, che si tiene a porte aperte, per essere riconosciuto estraneo a tutti gli addebiti. Lotterò fino a quando non avrò giustizia ! Non avendo nulla da nascondere. Leggendo l'articolo de Il Messaggero dell'altro ieri, ritengo che sia un'offesa, chi ha a me e tutti i lettori, l'aver ribadito, sempre in quell'articolo, di una serata tranquilla e di un comizio da un balcone. Ed infatti sono ancora sotto gli occhi di tutti le fotografie pubblicate anche su internet che attestano una selvaggia aggressione alla mia persona, tanto da rendere necessario un ricovero per le contusioni riportate con codice rosso. Non è un Paese normale quello in cui una persona venga ad apprendere delle proprie sorti processuali, nel caso specifico il mio rinvio a giudizio, dalla lettura di un articolo di stampa piuttosto che da un atto giudiziario notificato a me o al mio avvocato. Dov'è garantismo in tutto ciò? Qual'è il diritto di difesa costituzionalmente previsto? A fronte di un processo celebrato sulla carta stampata, piuttosto che nelle aule giudiziarie? Per questo motivo è mia intenzione creare un movimento garantista per tutelare tutte le gravi ingiustizie di cui sono vittime i cittadini”. Pier Paolo Zaccai     

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