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"Lettera 32" della Fallaci

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in dono al Corriere

Albina Perri
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“Nessuno dovrebbe scrivere, come giornalista, ciò che non potrebbe dire come gentiluomo”. La massima è di Walter Williams, famosa firma della stampa americana, e appare evidenziata negli appunti del “buon giornalista” di Oriana Fallaci. Appunti che sono stati donati al dorso fiorentino del Corriere della Sera, assieme alla famosa “Lettera 32”, fedele compagna di viaggio della Fallaci. L'occasione per il gesto è stata la dedica di una sala alla giornalista e ai colleghi Montanelli e Terzani. Le regole, scritte a macchina e accompagnate da una piccola poesia di un bambino spastico e ad alcune note per un telegramma, sono tratte dal “Codice morale” dell'Associazione interamericana della stampa" e dalla “Dichiarazione dei diritti e dei doveri” della Fondazione internazionale dei giornalisti". Nencini è stato uno degli amici più cari di Oriana Fallaci, restandole vicino fino ai suoi ultimi mesi di vita. Quei giorni vengono raccontati nel libro “Morirò in piedi”, con i pensieri, le idee e i ricordi di quelle ore. Tra le cose interessanti che si scoprono, sulla “Lettera 32” ci sono delle istruzioni per l'uso rivolte ad una dipendente della Rcs per cambiare o sostituire alcuni tasti e lettere. “E' per me motivo di grande soddisfazione vedere una sala del Corriere intitolata ad Oriana Fallaci, Tiziano Terzani e Indro Montanelli. Tra grandi giornalisti, campioni di professionalità e di coerenza”, ha dichiarato Nencini nel corso della cerimonia. “A Oriana in particolare sono stato legato non solo per le origini socialiste sue e della sua  famiglia, ma soprattutto per il suo amore per la libertà, quella libertà che, come ha lasciato scritto, è un dovere, ancor prima che un diritto”.

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