Cerca
Cerca
+

Intergruppo Melanoma Italianoe MSD si alleano per la ricerca

Maria Rita Montebelli
  • a
  • a
  • a

I numeri parlano chiaro e non lasciano spazio a dubbi: anche in Italia, come in tutto il mondo, l'incidenza del melanoma è più che raddoppiata negli ultimi dieci anni. Solo nel 2012 sono stati diagnosticati in tutto il mondo 232.130 casi di melanoma, e in Italia, tra il 2003 e il 2005, il melanoma cutaneo ha rappresentato il 2,1% di tutti i tumori diagnosticati tra gli uomini e il 2,6% di quelli diagnosticati nelle donne. In aumento, in particolare, i casi di melanoma tra giovani adulti: il melanoma rappresenta il tumore la cui incidenza cresce di più, circa il 4-5% all'anno; inoltre, sotto i 50 anni è il primo tumore tra gli uomini e il terzo tra le donne. Negli ultimi cinque anni I decessi attribuiti a melanoma cutaneo nel nostro Paese sono stati 4.000 nella popolazione maschile e oltre 3.000 in quella femminile. Il tasso di sopravvivenza a 5 anni è pari all'81% ma è fortemente influenzato dallo stato di avanzamento del tumore al momento della diagnosi tanto da crollare a meno del 20% in caso di melanoma metastatico. E proprio per combattere contro questo tumore maligno della pelle, un vero e proprio big killer dal crescente impatto socio-sanitario, MSD e l'Intergruppo Melanoma Italiano (IMI) – una delle principali realtà italiane per lo studio e la cura del melanoma cutaneo in maniera trasversale e multidisciplinare che riunisce le migliori competenze professionali e specialistiche sul territorio nazionale ed è collegata in modo significativo a gruppi di ricerca a livello internazionale – hanno realizzato una partnership volta a promuovere l'attività di giovani laureati impegnati nella ricerca oncodermatologica. L'iniziativa è stata annunciata recentemente durante il XX Congresso Nazionale dell'IMI a Treviso. La collaborazione tra MSD e IMI si realizzerà attraverso l'erogazione di nove Borse di Studio messe a disposizione da MSD per ricerche condotte da laureati in Medicina e Chirurgia, Biologia o Psicologia su tematiche relative allo studio del melanoma. Per ciascuna Borsa di durata annuale sarà erogato un importo di 25.000 euro. Conoscere per curare meglio. «Obiettivo principale delle attività di ricerca sostenute da queste Borse di Studio sarà individuare i marcatori di malattia, i fattori predittivi della risposta ai trattamenti e i fattori prognostici e su queste basi identificare i sottogruppi di pazienti che possano rispondere efficacemente ai trattamenti – afferma Paola Queirolo, Presidente IMI e Dirigente Oncologia Medica 2 IRCCS, San Martino di Genova – una delle grandi novità dell'oncologia negli ultimi anni sono le terapia del melanoma che riescono finalmente a dare vantaggi di sopravvivenza. Il sostegno al lavoro di giovani ricercatori italiani potrà contribuire a migliorare ancora le prospettive per le persone con melanoma». «L'erogazione liberale di Borse di Studio da parte di MSD – aggiunge Paola Queirolo – è pienamente coerente con la mission principale dell'Intergruppo Melanoma Italiano poiché ci aiuta a portare avanti attività di ricerca libere da sponsorizzazioni e vincoli e rappresenta quindi un esempio virtuoso di partnership pubblico-privato a sostegno della ricerca clinica in Italia, nel rispetto dei più elevati standard di eticità, trasparenza e autonomia. MSD, promuovendo e sostenendo la ricerca italiana indipendente, interpreta in senso moderno il ruolo di una grande Company del settore farmaceutico». «L'erogazione di Borse di Studio che andranno a sostenere la ricerca su questo tumore e lo sviluppo di nuove molecole è un fatto di grande valore: siamo all'inizio di un cammino ed è molto importante che vengano sostenuti gli sforzi e l'impegno di giovani ricercatori italiani», afferma Carlo Riccardo Rossi, Presidente Congresso Nazionale IMI e Professore Ordinario di Chirurgia Generale Università degli Studi di Padova. Il ruolo dell'azienda. La collaborazione di MSD con l'Intergruppo Melanoma Italiano nasce da una finalità condivisa: promuovere la ricerca nell'ambito di una patologia ad elevata rilevanza sociale, il melanoma, incentivando i giovani ricercatori italiani. L'iniziativa è parte integrante delle progettualità di Corporate Social Responsibility sostenute da Merck & Co., casa madre dell'omonimo gruppo farmaceutico, per il tramite della sua controllata italiana, MSD che è fortemente impegnata a sostenere la ricerca clinica realizzata sul territorio nazionale. «La collaborazione con IMI è coerente sia con questa visione che con l'impegno di Merck & Co di essere presente, anche in Italia, non solo con le proprie molecole innovative – afferma Pierluigi Antonelli – ma anche con accordi e partnership con le apicalità scientifiche del nostro Paese, soprattutto in aree terapeutiche di grande rilevanza sociale, quale l'oncologia». La vocazione alla ricerca e all'innovazione è parte del DNA di Merck & Co. Fin dal lontano 1851 l'Azienda avviò lo sviluppo di molecole innovative e nel corso del ventesimo secolo i laboratori Merck & Co. giunsero alla sintesi di alcuni importanti farmaci primi nella classe come, ad esempio, la streptomicina per la cura della tubercolosi, il cortisone che rivoluzionò l'approccio terapeutico alla patologie infiammatorie, le statine per la cura dell'ipercolesterolemia e i bifosfonati nell'ambito delle patologie osteoarticolari. Una tradizione che si è sempre rinnovata nel corso dei decenni, fino a giungere ai giorni nostri con gli anticorpi anti-PD-1, immunoterapia sperimentale utilizzata nel trattamento del melanoma metastatico. «MSD Italia – prosegue Pierluigi Antonelli – crede fermamente che i soggetti imprenditoriali, secondo un principio di sussidiarietà orizzontale, abbiano il dovere di prendersi cura dei beni comuni, come la salute, la società, l'ambiente e, appunto, la ricerca, in ciò esercitando appieno la loro responsabilità e cittadinanza d'impresa. Non possiamo dimenticare che il melanoma avanzato, con tassi di sopravvivenza a cinque anni inferiori al 20%, rimane una necessità terapeutica insoddisfatta. Il nostro impegno è quindi costantemente orientato, anche attraverso questo tipo di erogazioni liberali, a che la ricerca possa tradursi in soluzioni terapeutiche efficaci per tutti coloro che combattono la propria battaglia contro questa patologia». Oggi Merck & Co. investe quasi 8 miliardi di dollari in Ricerca & Sviluppo (circa il 18% del suo fatturato) e vanta una solida pipeline di 20 molecole nelle ultime fasi di sviluppo e in molteplici aree terapeutiche, non solo in oncologia, ma anche cardiovascolare, diabete, malattie infettive, oncologia, immunologia, salute della donna e vaccini. (GIOIA TAGLIENTE)  

Dai blog