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Ictus: un nuovo tipo d'interventoè in grado di prevenire l'invalidità

Maria Rita Montebelli
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I risultati di uno studio pubblicato recentemente sul New England Journal of Medicine indicano che la maggioranza dei pazienti colpiti da grave ictus si riprendono meglio e più rapidamente se l'arteria occlusa viene riaperta rapidamente utilizzando un piccolo stent per catturare il trombo ed estrarlo dall'arteria cerebrale con un catetere. Questi pazienti hanno minor danno cerebrale, minori problemi neurologici e miglior funzionalità nello svolgimento delle normali attività quotidiane. Questi sono i risultati dello studio MR CLEAN, un trial clinico multicentrico randomizzato sul trattamento interventistico endovascolare nell'ictus ischemico acuto nei Paesi Bassi, condotto da un vasto gruppo di neurologi, radiologi e neurochirurghi olandesi. Lo studio a cui hanno partecipato 19 ospedali è stato coordinato dall' Erasmus MC University Medical Center di Rotterdam, dall'Academic Medical Center di Amsterdam e dall' University Medical Center di Maastricht ed è stato finanziato da Hartstichting, la Fondazione Olandese per il Cuore. I risultati sono stati presentati anche al Congresso Mondiale sull'Ictus a Istanbul. “I risultati dello studio MR Clean sul trattamento endovascolare dell'ictus ischemico acuto sembrano davvero porre una nuova pietra miliare in questo campo – commenta Luca Valvassori, neuroradiologo dell'Ospedale Niguarda Cà Granda di Milano - E' prevedibile che l'algoritmo terapeutico nella fase di emergenza dovrà passare rapidamente a un protocollo diverso che comprenderà l'intervento endovascolare come parte centrale del trattamento, quanto meno nei pazienti gravi. Questo significa che l'intera comunità medica, sanitari e amministratori, dovrà essere pronta a questo tipo di cambiamento”. Le conseguenze dell'ictus. Purtroppo sono spesso gravi e comprendono, tra le altre, paralisi e disturbi della sfera del linguaggio. Se non si interviene, nell' ictus ischemico acuto, circa la metà dei pazienti che ne sono colpiti resta gravemente invalido. Ad oggi, è prassi standard somministrare ai pazienti colpiti da ictus la terapia farmacologica trombolitica per via endovenosa che però è efficace solo in 1 paziente su 10. Ecco perché si è ricercato un metodo nuovo e migliore per riaprire l'arteria occlusa velocemente e in sicurezza. Questo nuovo metodo consiste nell'inserire un catetere attraverso una piccola incisione praticata all'inguine e nel farlo salire a un'arteria del collo. Successivamente un catetere sottile viene guidato sino all'arteria cerebrale occlusa. Il trombo viene poi catturato utilizzando un piccolo stent e rimosso con il catetere nel collo. Lo studio MR CLEAN mostra che i pazienti sottoposti a questo nuovo trattamento hanno una miglior ripresa rispetto agli altri. I medici hanno anche riscontrato ai rilievi strumentali minor danni cerebrali dopo l'intervento con questo nuovo metodo. I pazienti hanno avuto minori difficoltà a svolgere normali attività quotidiane quali ad esempio camminare e vestirsi. Non c'è alcuna evidenza che questo intervento prevenga la mortalità. Nello studio non si è riscontrata differenza nel tasso di mortalità fra i pazienti sottoposti all'intervento e quelli che non vi sono stati sottoposti. Allo studio hanno partecipato in totale 500 pazienti con ictus causato dall'occlusione di un'arteria cerebrale i cui i sintomi erano comparsi da meno di 6 ore. In quasi tutti i pazienti è stato impiegato uno “stent recuperabile”. “I risultati di questo studio possono avere un impatto importante sul trattamento dei pazienti colpiti da ictus ischemico acuto - ha dichiarato Diederik Dippel, professore presso l'Erasmus MC University Medical Center, Rotterdam, principale sperimentatore di MR CLEAN – Molti pazienti potrebbero essere candidati per questo nuovo metodo d'intervento e potrebbe essere risparmiata a molti pazienti una vita con serie invalidità. Resta tuttavia ancora molto lavoro da fare nel campo dell'ictus ischemico acuto e ulteriori risultati positivi di sperimentazioni che confermino i nostri risultati sarebbero i benvenuti”. (GIOIA TAGLIENTE)

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