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Con Janssen open housele porte aperte ai pazienti

A Cologno Monzese una giornata dedicata al dialogo e al confronto tra l'azienda del gruppo Johnson&Johnson e 40 associazioni di pazienti attive in aree chiave per la salute generale

Maria Rita Montebelli
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Si è tenuta negli scorsi giorni a Cologno Monzese un'iniziativa mirata a far avvicinare il mondo delle aziende e quello dei pazienti: la ‘Janssen open house' una giornata di confronto informale, dialogo e collaborazione con tra Janssen e 40 rappresentati di associazioni di pazienti italiane, attive nelle cinque aree terapeutiche chiave per la salute generale in cui è attiva Janssen: onco-ematologia, neuroscienze, infettivologia, immunologia, malattie del metabolismo e cardio-metaboliche. Ad aprire la giornata uno spettacolo teatrale basato sul ‘Credo' – scritto più di 70 anni fa da Robert Wood Johnson jr. – del gruppo Johnson & Johnson, di cui Janssen fa parte.Lo spettacolo ha offerto un viaggio nel sistema di valori dell'azienda e grazie alla drammaturgia curata da Daniela Quarta, presidente dell'Associazione culturale banda Sciapò, la storia di Janssen è stata drammatizzata a partire della sua identità e mission. “Ritengo che il nostro ‘Credo' sia prima di tutto onesto perché pone l'accento sulla responsabilità che tutte le società del gruppo Johnson & Johnson devono avere nei confronti di pazienti, medici e infermieri – ha affermato Massimo Scaccabarozzi, presidente e amministratore delegato di Janssen Italia e presidente di Farmindustria - Un impegno rivolto anche ai nostri dipendenti, per tutelare la loro dignità e sicurezza”. Lo spettacolo si basa, attraverso alcuni quadri scenici, sulla storia dell'azienda, dalla nascita fino alla scoperta di farmaci che hanno rivoluzionato il corso della vita di molte persone nel mondo. Il linguaggio teatrale ha messo, quindi, a disposizione la propria abilità poetica e metaforica per rendere l'incontro tra arte e scienza il più possibile stupefacente. La seconda parte della giornata è stata invece, dedicata a un momento di confronto diretto tra l'azienda e le associazioni presenti. L'obiettivo è stato quello di stringere nuove relazioni e consolidare quelle esistenti attraverso tavoli di lavoro. Un'opportunità per raccogliere anche i pareri, le esigenze e i consigli sulla percezione esterna di Janssen e del suo lavoro quotidiano. “Fino a pochi anni fa eravamo strettamente legati a ciò che veniva scoperto nei nostri laboratori; oggi abbiamo compreso che quel modello deve essere integrato, occorre guardarsi intorno, tenere conto di quello che sta accadendo fuori - ha continuato Scaccabarozzi - Perciò abbiamo creato quattro ‘innovation Center', dei veri e propri catalizzatori di innovazione esterna. L'obiettivo è aprirsi al mondo scientifico imprenditoriale, biotech e alle piccole imprese. Tutto questo ci ha permesso di raggiungere la prima posizione a livello mondiale per numero di molecole approvate dalla Food and Drug Administration (11 nel periodo 2011-2016) con un potenziale di 14 nuove terapie in pipeline da qui al 2021”. (MATILDE SCUDERI)

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