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Dompé: "il ciclo di investimentiper il sito dell'Aquila è completo"

Investiti 200 milioni di euro nello stabilimento abruzzese di produzione di ricerca e sviluppo. Il centro è inserito in un'ampia rete di collaborazioni a livello nazionale e internazionale

Maria Rita Montebelli
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Ultimati i lavori di ampliamento del sito di produzione di ricerca e sviluppo dell'Aquila di Dompé, azienda biofarmaceutica italiana attiva dal 1940. Dal 1993 – anno d'inaugurazione -  sono stati investiti oltre 200 milioni di euro nel sito, di cui 30 milioni sono negli ultimi due anni. L'intervento ha riguardato la realizzazione di nuove aree, comprendenti un edificio di 4 piani, dedicato al processo produttivo di granulati ricoperti, un edificio di 3 piani destinato al confezionamento ed un nuovo magazzino. Il sito dell'Aquila, specializzato nella produzione di farmacidi di sintesi e di principi attivi biotecnologici, raggiunge così una capacità produttiva a regime di 50 milioni di confezioni anno. “Un segnale importante – sottolinea Sergio Dompé presidente e chief executive officer di Dompé farmaceutici – che consolida ulteriormente la nostra presenza in questo territorio con una prospettiva di lungo periodo e con una forte connotazione di innovazione. All'Aquila possiamo vantare da una parte, la produzione a livello globale della forma ricombinante di Nerve growth factor (Ngf) molecola frutto della ricerca italiana, divenuta oggi terapia per il trattamento di una grave malattia rara orfana di cura e, dall'altra, l'attività del più grande granulatore con ugello rotante in uso in ambito farmaceutico a livello internazionale”. Il sito. Lo stabilimento dell'Aquila, inserito nel polo industriale di Campo di Pile si estende su una superficie totale pari a 157.668 mq, di cui 36.200 mq accolgono i laboratori di ricerca, la produzione, il magazzino, le utility, i servizi generali e gli uffici amministrativi. Nel sito lavorano attualmente 241 persone, dedicate a produzione e ai laboratori di ricerca e sviluppo, con età media di 41 anni - 44 per cento laureati di cui più della metà donne, 51 per cento diplomati - con una crescita costante nel tempo. Dal 1993 il sito Dompé è stato oggetto di un piano di investimenti costante per un valore di oltre 200 milioni di euro che ha riguardato: la realizzazione del sito produttivo (1993), la realizzazione dell'impianto pilota per le biotecnologie (1996), la realizzazione dell'impianto di produzione biotecnologica industriale upstream, downstream e cellbank (2012-2013), la realizzazione della prima fase di ampliamento dell'impianto produttivo farmaceutico per granulato ricoperto, liquidi e nuove linee di confezionamento (2013-2016). All'interno del polo l'area ricerca, in cui l'azienda investe annualmente il 15 per cento del fatturato. Nel 2017 il fatturato è stato di 252 milioni, e Dompé è focalizzata sia nello sviluppo di farmaci per bisogni terapeutici ancora insoddisfatti, in aree quali l'oftalmologia, l'oncologia, il diabete e il trapianto di organo, sia nella realizzazione di innovativi processi di industrializzazione degli stessi. La ricerca e sviluppo Dompé è articolata in un'ampia rete di collaborazioni a livello nazionale e internazionale che interconnette oltre 200 centri e università fra cui Harvard Houston Methodist, Stanford, Columbia university, Karolinska institutet in Svezia, National institute of health, con i quali sono stati condotti nel tempo 21 clinical trialsche hanno coinvolto oltre 1.200 pazienti nel mondo. Dompé in Abruzzo. Dompé sviluppa insieme ai centri e alle università abruzzesi sia attività di ricerca pre-clinica e clinica e sperimentazione di nuovi trattamenti sia attività di industrializzazione dei processi. Nel primo caso ricordiamo ad esempio l'attività con alcuni gruppi clinici nello sviluppo della variante ricombinante umana del Ngf, e nel secondo, lo studio di modellazione matematica del processo di fermentazione biotecnologica, utilizzando tecniche di intelligenza artificiale quali reti neurali e i modelli neuro-fuzzy. Un'altra attività di rilievo riguarda la partecipazione congiunta ai programmi di ricerca internazionali quali quelli afferenti al bando Horizon 2020. Le collaborazioni sul territorio hanno l'obiettivo di creare nuova conoscenza e sviluppare in lococompetenze adeguate alla profonda trasformazione tecnologica e innovativa che sta rivoluzionando il settore salute a livello globale. (MATILDE SCUDERI)

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