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#PerchéSì: premia i vincitoridell'hackathone del ‘contest'

Sono rispettivamente VaxMeApp, un'app dal taglio ironico e social, e BFree, una piattaforma per la prevenzione pediatrica, ad aver primeggiato tra i numerosi progetti di comunicazione vaccinale in lizza

Maria Rita Montebelli
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“Siamo orgogliosi di aver messo in rete le buone campagne di comunicazione già in essere in ambito vaccinale: ci sono e sono molte - ha dichiarato Mario Merlo, general manager di Sanofi Pasteur Italia e Malta - 'PerchéSì' è un progetto che investe sull'educazione e favorisce la contaminazione tra idee e diversi approcci comunicativi. Crediamo, infatti, che la strada da percorrere passi attraverso un dialogo aperto con l'opinione pubblica al fianco di istituzioni e società scientifiche capace di promuovere la cultura della prevenzione e il suo valore per la persona e per la sanità pubblica, renderla virale su diversi canali. Noi di Sanofi Pasteur crediamo nella ‘viralità' delle buone idee”. Nasce per questo motivo ‘PerchéSì', il primo contest sulla corretta ed efficace comunicazione sui vaccini promosso proprio da Sanofi Pasteur, che si è concluso negli scorsi giorni con la proclamazione, da parte della giuria, della migliore campagna d'informazione sviluppata nel 2017 dagli operatori di sanità pubblica: si chiama ‘BFree' ed è della Federazione italiana medici pediatri (Fimp). BFree è un progetto multimediale che nasce per aumentare la cultura della prevenzione e la consapevolezza sulle vaccinazioni e sulle meningiti, abbracciando contemporaneamente la salute del bambino a 360° e la prevenzione verso tutte le malattie infettive, ed è stata scelta tra ben 54 progetti in lizza. “Il rapporto di fiducia tra medico pediatra e genitore si costruisce soprattutto attraverso una corretta comunicazione - ha dichiarato Paolo Biasci, presidente della Fimp - noi lo facciamo tutti i giorni e ora ci proviamo anche con BFree. Per dare spazio alle notizie vere, comunicate in modo semplice e diretto e abbracciare la prevenzione pediatrica sotto vari aspetti, non solo quello vaccinale”. Il laboratorio 'PerchéSì' ha promosso, contestualmente alla premiazione, il primo hackathon dedicato alla comunicazione vaccinale in Italia. Il 20 giugno, una trentina di futuri comunicatori si sono cimentati nella realizzazione di un progetto innovativo di comunicazione in ambito vaccinale, con il supporto dei dieci finalisti del contest nel ruolo di mentor. Si chiama VaxMeApp il progetto vincitore dell'hackathon, sviluppato da un team di tre giovani studenti universitari: Giulia Bona, studentessa del master in giornalismo e comunicazione istituzionale della scienza presso l'università di Ferrara, Marco Piana, studente del master in economia e gestione della comunicazione e dei media presso l'università di Roma Tor Vergata e Francesco Tritto, studente di relazioni pubbliche e comunicazione d'impresa presso l'università Iulm di Milano. VaxMeApp è una campagna che integra video ironici e virali sul tema della vaccinazione, perattirare in rete i millennial e metterli in contatto con la corretta divulgazione scientifica, attraverso una specifica app e un gioco sul tema della prevenzione vaccinale. Tramite l'ironia e la gamification, VaxMeApp vuole trasmettere anche alle nuove generazioni il valore della vaccinazione come elemento fondamentale di prevenzione. “Informare in modo autorevole, corretto ed efficace è fondamentale per trasmettere il valore della vaccinazione – ha spiegato Paolo Bonanni, professore di igiene e medicina preventiva presso l'università degli Studi di Firenze, coordinatore del gruppo ‘calendario per la vita' e co-presidente della giuria di 'PerchéSì' - La cultura della prevenzione oggi più che mai rischia di essere minacciata dalla disinformazione che spesso, soprattutto sui social, viaggia più velocemente della comunicazione medico-scientifica e istituzionale. Auspichiamo che progetti come quelli raccolti, capaci di proporre una comunicazione positiva sulle vaccinazioni che possano stimolarne di nuovi con l'obiettivo di coinvolgere in maniera consapevole sempre più persone”. (MATILDE SCUDERI)

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