Sull'efficacia di benralizumabdati positivi dello studio 'Bora'
Gli ottimi risultati dei trial clinici fanno sperare che per i pazienti con asma grave eosinofilico si renda presto disponibile una nuova terapia di mantenimento che li aiuti nel controllo della patologia
Convivere con una malattia respiratoria come l'asma grave eosinofilico è possibile, a patto di controllare la patologia con terapie efficaci e sicure anche nel lungo periodo. Fanno quindi ben sperare - nell'ottica di avere una nuova opzione terapeutica - i risultati dello studio Bora diffusi da Astrazeneca. Lo studio ha valutato la sicurezza e l'efficacia nel lungo periodo di benralizumab come trattamento di mantenimento aggiuntivo nei pazienti con asma grave eosinofilico che avevano precedentemente completato uno degli studi di fase III, Sirocco e Calima. Nello studio Bora, benralizumab somministrato per 56 settimane dopo la fine dei due trial di partenza, ha mostrato un profilo di sicurezza e tollerabilità sovrapponibile a quello osservato negli studi Sirocco e Calima controllati verso placebo. I pazienti che erano stati trattati con placebo negli studi Sirocco e Calima e che successivamente hanno ricevuto benralizumab nello studio Bora, hanno mostrato miglioramenti in termini di outcome coerenti con quelli osservati nei pazienti trattati con benralizumab negli studi precedenti. I miglioramenti complessivi nella funzione polmonare, nel controllo dell'asma e i punteggi di qualità della vita legati all'asma e alle condizioni generali di salute sono stati confermati nei pazienti che hanno ricevuto benralizumab in modo continuativo e i risultati sono migliorati nei pazienti che avevano ricevuto il placebo nei precedenti studi Sirocco o nel Calima. È inoltre stata mantenuta una riduzione quasi completa degli eosinofili nei pazienti che hanno assunto in maniera continuativa benralizumab. “I risultati dello studio Bora - ha commentato il dottor Andrea Matucci del dipartimento di allergologia e immunologia clinica, azienda ospedaliera Careggi di Firenze - sono estremamente incoraggianti per i pazienti affetti da asma grave eosinofilico e per il loro bisogno di ricevere un trattamento che dimostri un'efficacia sostenuta nel tempo, per controllare la propria condizione clinica con un buon profilo di sicurezza anche nel lungo periodo. Tali dati confermano ulteriormente l'efficacia e il profilo di sicurezza del benralizumab, già largamente dimostrato negli studi registrativi precedentemente pubblicati”. (MATILDE SCUDERI)