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Salute: le fakenews fanno male"Come ci si difende dalle bufale"

Se il buon giorno si vede dal mattino promette bene il ciclo di incontri organizzato dall'Unione Nazionale Medico Scientifica di Informazione (Unamsi) per offrire una corretta divulgazione medico-scientifica al grande pubblico

Maria Rita Montebelli
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Al via il primo dei dieci appuntamenti di 'Conosciamoci Meglio', il ciclo d'incontri pubblici nei quali autorevoli relatori dialogano con i cittadini su temi d'interesse e rilevanza sociale come salute, innovazione, fenomeni di attualità e le nuove sfide legate alle scienze della vita. Un programma ricco, realizzato in partnership con l'Unione Nazionale Medico Scientifica di Informazione (Unamsi), l'associazione di giornalisti che ha tra i suoi obiettivi quello di offrire una corretta divulgazione medico-scientifica al grande pubblico. Il primo incontro di 'Conosciamoci Meglio', presso la sede Bayer di Milano, ha affrontato un argomento di attualità e interesse diffuso: i rischi della disinformazione in rete. Nell'appuntamento 'Le fake news fanno male alla salute: come ci si difende dalle bufale', si è approfondita questa complessa tematica dialogando con i concittadini e ragionando sulla genesi delle fake news sulla salute, il rischio che queste rappresentano, come difendersi dalle bufale e, soprattutto, come non diventare inconsapevole complice della loro diffusione. Con la moderazione di Nicola Miglino, vice presidente Unamsi, il presidente dell'Istituto Mario Negri di Milano Silvio Garattini ha aperto i lavori offrendo un'intensa testimonianza e un exursus di quanto possano essere gravi e pericolose le bufale sulla salute. Durante il suo intervento Garattini ha sottolineato che “la metodologia scientifica è una materia che dovrebbe essere introdotta nelle scuole. Oggigiorno è fondamentale sviluppare una forma mentis di verifica della fonte: saper identificare l'informazione veritiera è l'elemento che consentirebbe a ognuno di noi di sviluppare gli anticorpi contro le bufale consentendoci di porci al riparo da pericolose falsità che mettono a repentaglio la nostra salute e quella dei nostri cari”. Roberto Carlo Rossi, presidente dell'Ordine dei Medici di Milano, ha poi esposto il punto di vista dell'Ordine lanciando un messaggio molto preciso circa il ruolo dei medici, dichiarando che “siamo in una fase storica nella quale la facilità di accesso alle informazioni da parte dei pazienti è straordinaria. Il paziente si trova in una condizione di sovra-informazione e di limitata capacità di interpretare i dati. In questa fase storica il ruolo del medico evolve e diventa ancor più stringente il nostro dovere deontologico di essere accanto ai pazienti nel percorso d'informazione circa la salute. Nel rapporto medico-paziente siamo coloro che possono aiutare a interpretare con serenità e fiducia le informazioni che vengono raccolte”. Luca Alagna, digital strategist, ha coinvolto la platea entrando nel merito della potenza che internet ha, non tanto nel generare ma nell'amplificare le bufale: una sorta di terreno di coltura dove il virus bufala s'innesta e si moltiplica e dove tutti noi possiamo essere inconsapevoli catalizzatori. Alagna ha su questo aspetto messo in evidenza che "le bufale non nascono con la Rete o a causa di essa ma la Rete oggi può fornire opportunità e strumenti senza precedenti per la diffusione di esse. La sanità è particolarmente esposta a questi meccanismi per il legame intimo che tutti abbiamo col benessere psicofisico e le relative aspettative. La risposta più adeguata, naturalmente, non è demonizzare la Rete in sé ma cercare di comprendere i suoi meccanismi più in profondità, identificare disagi e motivazioni e diffondere una corretta cultura digitale". Nell'occasione è stato presentato 'Salute in internet: le dieci regole per navigare in sicurezza', il decalogo redatto dall'Unamsi in collaborazione con il Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri (Cipomo). Il documento è stato commentato da Francesco Brancati, past president Unamsi e Maurizio Tomirotti, past president Cipomo che hanno espresso l'importanza che il decalogo rappresenta nella quotidiana opera di informazione che gli oncologi mettono in campo nei confronti dei pazienti e caregiver che, in un momento di grande disorientamento e fragilità emotiva, sono molto recettivi nei confronti di fake news destituite di qualsivoglia fondamento scientifico. “Sono orgoglioso che la nostra collaborazione con Unamsi sia riuscita a dar vita a questo documento nato per fornire ai cittadini una valida arma di difesa contro la dilagante disinformazione on line – ha affermato Maurizio Tomirotti – Il fatto che la mala informazione sia oggi sempre più diffusa e incontrollabile è dimostrato soprattutto dal mondo dei social dove ognuno si sente padrone di poter affermare la sua personale verità. È qui che la situazione risulta essere particolarmente pericolosa specialmente per coloro che, affetti da malattie inguaribili, navigano su internet alla ricerca di nuove speranze. Bufale, menzogne e false credenze nel campo dei tumori ci sono sempre state e sono da sempre combattute, ma mai sono state così 'virali'. Siamo, quindi, estremamente onorati di ricoprire un ruolo di primogenitura nell'ideazione di questo documento dato che è proprio nell'ambito oncologico che sono più devastanti gli effetti della cattiva informazione”. A questo primo incontro seguiranno ulteriori nove appuntamenti su temi di attualità e rilevanza sociale: bullismo e cyberbullismo, nuove applicazioni della robotica al servizio della persona, la medicina delle migrazioni, l'impatto dello smart working sulla qualità della vita, vecchie e nuove dipendenze, ruolo e benefici della pet therapy e i falsi miti delle diete. L'appuntamento sui falsi miti delle diete è già fissato per il prossimo 5 dicembre e, fra i protagonisti, sarà presente la professoressa Evelina Flachi, nutrizionista e dietologa. (STEFANO SERMONTI)

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