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Un nuovo angiografo biplanare per interventi di neuroradiologia

Concetto Cristaudo e Salvatore Giuffrida

La neuroradiologia dell'ospedale Cannizzaro di Catania si dora di un angiografo bipolare di ultima generazione, ponendo la struttura siciliana ai vertici della neuroradiologia nazionale. Riducendo a un quinto le radiazioni ai pazienti

Maria Rita Montebelli
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Un fiore all'occhiello del Belpaese, e in particolare di una regione – la Sicilia – troppo spesso bistrattata. E proprio nel campo della salute, dove questa volta, invece, la notizia è di quelle positive. È stata presentata oggi a Catania presso l'Unità Operativa Complessa di Neuroradiologia dell'Azienda Ospedaliera Cannizzaro una sala operatoria con un nuovo angiografo biplanare per interventi di neuroradiologia all'avanguardia, che permetterà di mettere in pratica metodiche interventistiche di altissimo livello qualitativo come, ad esempio, per la gestione dell'ictus, grave problema di salute pubblica, che colpisce ogni anno in Italia circa 200 mila persone, con tutte le conseguenze che ne derivano in termini di mortalità, disabilità e costi per i Servizi sanitari regionali. Si tratta di una sala operatoria ‘ibrida', dove, cioè, si possono eseguire interventi chirurgici insieme a quelli neuroradiologici. Il nuovo angiografo biplanare è in grado di eseguire angiografie in metà tempo rispetto alle tradizionali apparecchiature, dimezzando, di conseguenza la durata dell'anestesia, oltre ad essere l'unica macchina in grado di ridurre dell'80 per cento la quantità delle radiazioni emesse. Uno sforzo economico non indifferente – confermano gli amministrativi – nell'ordine di 1,5 milioni di euro, che richiede un aggiornamento dei Drg per non diventare addirittura un ‘costo puro' per l'ospedale. “in tutta Italia di questi angiografi biplanari ce ne sono solo 36 - dichiara il professor Concetto Cristaudo, direttore dell'Unità Operativa Complessa di Neuroradiologia dell'Azienda Ospedaliera Cannizzaro di Catania – e in tutta la Sicilia solo 3”. Si tratta di uno strumento indispensabile per le procedure interventistiche per patologie intracraniche, della colonna e del midollo spinale. Questo esame diagnostico è la rappresentazione radiologica dei vasi sanguigni del corpo tramite l'infusione, al loro interno, di un mezzo di contrasto idrosolubile. Rispetto al tradizionale angiografo monoplano, la nuova apparecchiatura, per mezzo di specifici software, permette di ricostruire immagini tridimensionali dei vasi, mostrare più precisamente la sede e la tipologia dell'occlusione, evidenziando quali sono le aree non irrorate correttamente. Queste potenzialità consentono procedure diagnostiche e terapeutiche avanzate in un campo delicato come quello della cura dell'ictus e degli aneurismi. Si pensi che questa tipologia di device viene proposta come possibile rivoluzione nell'ambito della patologia ischemica encefalica il cui percorso diagnostico non è ancora unitario e condiviso dalle società scientifiche. La sala operatoria con il nuovo angiografo biplanare va ad integrare un processo evolutivo per la gestione delle patologie neurologiche in atto presso l'Azienda Ospedaliera Cannizzaro, che l'anno scorso ha visto l'inaugurazione di una nuova ‘stroke unit' per la gestione dell'ictus in emergenza. L'angiografo biplanare riesce, inoltre, ad eseguire Tac e Angio-Tac utili per la corretta diagnosi dell'ictus ischemico oltre che emorragico, azzerando i tempi di trasferimento del paziente dalla Tac all'angiografia. Elemento molto interessante è la presenza all'interno della sala operatoria di schermi che consentono di effettuare interventi ‘live' con possibilità di interazione con esperti di tutto il mondo. “L'efficacia delle metodiche interventistiche neuroradiologiche è sotto gli occhi di tutti – aggiunge Concetto Cristaudo – Le patologie che trattiamo sono ad elevato rischio di morte o di gravi deficit neurologici e necessitano di particolare dedizione e attenzione.  Questa Unità ha raggiunto un notevole livello qualitativo, non ultimo l'aumento delle procedure ad elevata specialità con device con eccellente profilo tecnologico”. “Siamo un centro di eccellenza, di riferimento nazionale – aggiunge il professor Cristaudo – e da 3 anni siamo tra le prime Unità Operative di Neuroradiologia italiane per numero di procedure complessive effettuate dalla propria nascita (1.820). Nello specifico, annualmente vengono eseguiti, in media, 160 interventi per aneurismi, 15 per malformazioni artero venose (Mav), una decina per tumori e una ventina di trattamenti per emorragie del massiccio facciale”. “Siamo riconosciuti tra i maggiori esperti nell'uso delle spirali negli aneurismi – continua Cristaudo – Per questo motivo il professor Giuseppe Lanzino, capo della neurochirurgia della Mayo Clinic Rochester del Minnesota, ci ha invitato alla Mayo a tenere lezioni su questo argomento”. Il reparto è dotato anche di risonanza magnetica da 3 Tesla (in Sicilia ce ne sono solo due) per effettuare diagnosi di casi complicati e difficili, che vengono proposti da tutto il territorio siciliano. In occasione dell'inaugurazione della sala operatoria con il nuovo angiografo biplanare, si è tenuto presso il Centro Congressi del Cannizzaro un incontro dal titolo: ‘Il modello organizzativo del trattamento dello stroke in Sicilia: nuovi scenari', con la partecipazione del direttore generale dell'Azienda Ospedaliera per l'emergenza Cannizzaro Salvatore Giuffrida, del direttore dell' Unità Operativa Complessa di Neuroradiologia Concetto Cristaudo, del direttore dell'Unità Operativa Complessa di Neurologia Maria Giovanna Pennisi, del direttore dell'Interventistica Neurovascolare dell'Ospedale Careggi di Firenze Salvatore Mangiafico, del direttore dell'Unità Operativa Complessa di Neuroradiologia di Padova, oltre che presidente della Sezione di Neuroradiologia Interventistica dell'Associazione Italiana di Neuroradiologia  Francesco Causin. (EUGENIA SERMONTI)

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