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Parte l'accordo tra OMaRe la CompuGroup Medical

La prima agenzia giornalistica italiana dedicata alle patologie rare cresce nella multicanalità digitale e nell'innovazione tecnologica. Al via un progetto di supporto ai medici, tramite software per la gestione di cartelle cliniche

Maria Rita Montebelli
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Fornire contenuti scientifici di valore al medico attraverso i nuovi software che già potenziano e semplificano il suo lavoro quotidiano, intercettando la domanda di un'informazione accurata, immediata e mirata non solo alla sua professionalità, ma anche alle esigenze dei pazienti. Questo è quanto si realizza con l'alleanza avviata in questi giorni sull'esteso e complesso terreno delle patologie rare: protagonisti, l'Osservatorio Malattie Rare (OMaR), la prima agenzia giornalistica italiana in materia, e Fablab, business unit di CGM, leader globale della Medical Information Technology. Il potenziale, per il professionista della salute, si realizza nell'odierno cambio epocale del suo modo di documentarsi, che tra l'altro esorta tutti gli attori dell'Healthcare, inclusi i produttori di farmaci, a rivedere i loro paradigmi e canali prioritari di comunicazione. Secondo un'indagine della rete europea Accross Health, oggi il medico dedica mediamente tre minuti al giorno a ricevere informatori farmaceutici e a partecipare a convegni scientifici; riserva invece un tempo dieci volte maggiore ad aggiornarsi sul web. Un canale, quest'ultimo, che offre grandi opportunità ma che può anche nascondere insidie e disagi per lo studioso, che rischia di perdersi nel mare magnum della rete, zeppa anche di inesattezze, inaccuratezze e fake news. Le competenze e l'impegno di OMaR. L'Osservatorio Malattie Rare (OMaR) è la prima e unica agenzia giornalistica italiana ed europea specificamente dedicata alle malattie rare e ai tumori rari. Fondata nel 2010, la testata mira ad aumentare la sensibilità dell'opinione pubblica, in forza di una comunicazione chiara e scientificamente corretta su ricerca, sperimentazioni, legislazione, progresso medico-diagnostico. Al contempo l'agenzia è divenuta l'interlocutore-chiave di tutti i soggetti coinvolti, dal mondo medico-scientifico ai produttori farmaceutici, dai decisori istituzionali nazionali e comunitari a, naturalmente, i pazienti. “La qualità dell'informazione è tassello fondamentale di ogni sforzo a loro sostegno, ma anch'essa ha bisogno di aggiornarsi”, ricorda il direttore responsabile Ilaria Ciancaleoni Bartoli, che vede in questa operazione un “enorme salto, di qualità e quantità. L'informazione generalista – aggiunge – mantiene la sua ragion d'essere, ma potersi selettivamente calibrare e indirizzare alle singole categorie, com'è qui per i medici, costituisce un'inedita risorsa di supporto, a beneficio dei loro assistiti”. I canali e l'innovazione CGM. L'altro polo della partnership è appunto Fablab, unità strategica di CompuGroup Medical, specializzata nell'innovazione tecnologica multicanale e nell'ideazione e realizzazione di progetti di comunicazione. Grazie alla presenza capillare di CGM, che in Italia fornisce software e servizi a oltre 30 mila clienti tra medici delle cure primarie, farmacie, specialisti e pazienti, Fablab beneficia di canali esclusivi per raggiungere i diversi target. Il ‘focus' di questa partnership sono primariamente i medici di medicina generale e i pediatri, ossia oltre 15mila professionisti, che già utilizzano i gestionali CGM orientati a semplificarne l'intera gestione, clinica, amministrativa, fiscale, strategica. E tramite quel canale, possono fruire di servizi mirati di informazione. “È lo strumento del lavoro quotidiano del professionista”, sottolinea Piero Conte, general manager di Fablab. “L'avvento del digitale ha già semplificato il lavoro amministrativo e diagnostico del medico – spiega – e potrebbe rivoluzionare ed efficientare l'intera macchina del Servizio sanitario nazionale. Questo chiama alla massima responsabilità deontologica chi gestisce i nuovi canali di comunicazione, a iniziare da quelli rivolti al professionista”. Gli strumenti: MIM e non solo. La novità, attivata da alcuni mesi dalla stessa Fablab, si chiama ‘Magazine d'Informazione Medica' (MIM). Anch'esso testata giornalistica registrata, si distingue dalle altre agenzie del settore anche per l'inedito potenziale di essere appunto integrata nel gestionale del medico, sicché appare direttamente all'avvio del software. Un potenziale che viene trattato con la massima attenzione editoriale, fornendo quotidianamente solo contenuti accuratamente selezionati (e differenziati, a seconda dei destinatari) dalle più accreditate fonti di informazione del settore, quali Aboutpharma, Sanità Informazione, Medici Oggi, Medicitalia.it. Spaziando dalla ricerca alla diagnostica, fino alle problematiche della professione. In aggiunta, il medico può beneficiare di alcuni tool, capaci di fornirgli messaggi informativi calibrati al paziente che sta visitando. Con contenuti che possono coinvolgere l'attività diagnostica, la risposta terapeutica, la valutazione di eventuali fattori di rischio, l'aderenza terapeutica. Si tratta di supporti che risultano assai promettenti in un ambito così esteso e complesso come quello delle malattie rare, sulle quali l'esigenza di sostegno al medico è particolarmente sentita. Il contributo di OMaR: l'entità delle malattie rare. OMaR non rappresenta solo l'ultima autorevole fonte editoriale a bordo dell'impresa, ma l'occasione per un balzo ulteriore di qualità nella gestione delle malattie rare, coinvolgendo i medici delle cure primarie nel processo diagnostico e terapeutico. Grazie ai suoi contributi l'universo delle malattie rare sarà tra l'altro l'oggetto di uno specifico ‘focus' di aggiornamento costante. L'importanza della sinergia si misura anche nell'estensione dell'ambito coinvolto. Una patologia è formalmente definita ‘rara', in ambito europeo, se coinvolge fino allo 0,05 per cento della popolazione. Tuttavia, complessivamente, ne sono state già indentificate più di 7 mila, molte senza copertura sanitaria, coinvolgendo circa 20mila nuovi casi ogni anno in Italia. I quali non solo meritano attenzione, ma rappresentano la platea del futuro della medicina, dalla ricerca alla persona. “Con la leva dell'empowerment del suo prim'attore, il medico stesso”, concludono i capi e fondatori delle due agenzie, Ciancaleoni Bartoli e Conte. (ALESSANDRO SAVINI)

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