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L'ospedale San Raffaele di Milanofesteggia 20 anni di Gamma Knife

E' un trattamento radiochirurgico mediante irradiazione, per la cura non-invasiva di tumori al cervello, malformazioni vascolari e nevralgie trigeminali

Matteo Legnani
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Vent'anni fa l'Unità di Neurochirurgia dell'IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, diretta da Pietro Mortini, Professore Ordinario e Direttore della Scuola di Specializzazione in neurochirurgia presso l'Università Vita-Salute San Raffaele, introduceva per la prima volta in Italia la radiochirurgia stereotassica con Gamma Knife. Dal 1994 ad oggi gli specialisti del San Raffaele hanno effettuato 8.297 interventi con Gamma Knife e l'Ospedale detiene il primato italiano per il trattamento multimodale delle neoformazioni intracraniche sia con Gamma Knife come unica terapia che in combinazione con microchirurgia. La Gamma Knife è una forma di radioterapia stereotassica, cioè una metodica di trattamento radiochirurgico mediante irradiazione, per la cura non-invasiva di tumori al cervello, malformazioni vascolari e nevralgie trigeminali. Si tratta di uno strumento estremamente preciso che consente di somministrare su una lesione anche molto piccola alte dosi di raggi gamma. Le caratteristiche generali delle lesioni trattabili con questo strumento sono le dimensioni, inferiori a 2.5-3 cm di diametro massimo, e la localizzazione profonda o in vicinanza di strutture cerebrali critiche che renderebbero l'asportazione chirurgica impossibile o gravata dal rischio di complicanze. L'estrema precisione della somministrazione dei raggi consente di colpire la lesione preservando le strutture cerebrali circostanti. La radiochirurgia con Gamma Knife può essere alternativa o complementare alla microchirurgia aperta, a seconda del tipo di patologia e delle condizioni del paziente su cui è necessario intervenire. L'Unità di neurochirurgia del San Raffaele, nel 2012, ha trattato complessivamente circa 2100 pazienti, di cui 1500 con interventi chirurgici in ricovero ordinario per patologie craniche e spinali ed interventi sul sistema nervoso periferico. Con Gamma Knife sono stati eseguiti nell'anno circa 600 trattamenti. Per l'esecuzione di un trattamento con Gamma Knife è fondamentale l'interazione tra le diverse specialità cliniche che prendono in cura il paziente neurochirurgico: è essenziale la collaborazione con radioterapisti, oncologi, neuroradiologi, specialisti in medicina nucleare e oculisti. Inoltre, i fisici del Servizio di fisica sanitaria, oltre a collaborare nella fase di planning della terapia, svolgono periodici controlli di qualità sulle tecnologie di imaging e di radiochirurgia. “L'unicità della nostra attività ” - afferma il professor Mortini – “consiste nella interdisciplinarietà del percorso terapeutico. La terapia viene personalizzata in base alle caratteristiche della patologia e del paziente che ne è portatore applicando le linee guida internazionali dettate dalle più aggiornate evidenze scientifiche. In particolare ci si avvale di uno scambio continuo di informazioni tra i vari specialisti. Questa metodologia di lavoro è già stato esportata in paesi “emergenti” come Brasile, Iran, Ucraina, Russia che hanno scelto il nostro istituto universitario come centro di riferimento culturale ed organizzativo per lo sviluppo della Neurochirurgia”. Il San Raffaele dedica ai vent'anni della Gamma Knife un evento in Istituto, sabato 25 gennaio 2014 organizzato con il supporto di Elekta, la società che ha brevettato lo strumento radiochirurgico, sviluppato nel 1968 dal neurochirurgo svedese Lars Leksell. Parteciperanno relatori di diverse specialità, di fama nazionale e internazionale. Ad aprire i lavori l'amministratore delegato dell'IRCCS Ospedale San Raffaele, dottor Nicola Bedin e il presidente della Società Italiana di Neurochirurgia, professor Roberto Delfini. di Marco Del Bo

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