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Sanremo 2020, Diego Fusaro massacra il Festival: "Da Caravaggio alla me*** d'artista inscatolata"

Gabriele Galluccio
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Diego Fusaro si scaglia duramente contro la settantesima edizione del Festival di Sanremo, e lo fa dal suo blog su affaritaliani.it. Per il filosofo la kermesse della canzone italiana è da sempre lo specchio della società che cambia: "Il passaggio epocale si coglie nel mutare delle forme dell'arte e della canzone. Nel passaggio, se vogliamo dire così, da Caravaggio alla me*** d'artista inscatolata". Per approfondire leggi anche: Amadeus e Fiorello, record d'ascolti Fusaro mette il carico e definisce Sanremo "un osceno spettacolo di post modernizzazione avanzata. Dove in primo piano è emersa l'usuale catechesi globalista, tesa a rieducare le plebi al politicamente corretto e all'eticamente corretto". Per Fusaro in queste categorie non rientra però "l'aggressione al sacro. A partire dall'incipit - volgare quanto blasfemo - di Fiorello". Il filosofo se la prende anche con Achille Lauro che ha "emulato il San Francesco di Giotto" esibendosi "mezzo ignudo, senza ritegno. Offendere il sacro e i costumi non viola il codice politicamente corretto. Ne è anzi parte integrante".

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