Reputazione online, i consigli del guru Michael Fertik: come sembrare migliori su Facebook e Twitter
La reputazione è il bene supremo. Con un'immagine presentabile possiamo trovare lavoro, allacciare relazioni e perché no anche trovare casa. Ne è convinto Michael Fertik, intervistato da L'Espresso, che sulla pulizia della reputazione altrui ci campa e sa quanto questo aspetto di se stessi sia fondamentale nella vita privata e professionale. Google - Più di un milione e 600 mila persone si rivolgono a reputation.com, la società di Fertik, 36 anni e una laurea in legge ad Harvard, per mantenere linda e pinta la propria presenza sul web. Tutti prima o poi hanno fatto una ricerca su Google con il proprio nome e cognome. E sarà stato sorprendente per molti scoprire che le tracce lasciate dai nostri poassaggi in rete sono tutte lì, immortali negli anni e accessibili a chiunque, compreso il nostro attuale o prossimo datore di lavoro. Le regole da seguire - Nel libro "Reputation economy", che in Italia uscirà ad aprile con Egea editore, Fertik racconta che non basta pubblicare poco sui social per passare da invisibili, secondo Fertik. Siamo talmente tracciati nei nostri movimenti online, dai viaggi che prenotiamo ai siti che visitiamo, da essere sempre meno padroni di decidere che fare quando siamo connessi. E poi bluffare non funziona. Fingersi un superesperto di fisica quantistica può rivelarsi solo controproducente: meglio scegliere una rappresentazione di sé online che rispecchi il più possibile la propria identità senza mistificazioni. Giovanni Ruggiero @juan_r